Pec e Spid, ecco le novità di interesse per i medici in partenza da questo mese
Dl semplificazioni, rischio sanzioni per chi non ha la Pec.
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Posta certificata, identità digitale, contrasto alla non autosufficienza: le misure governative che partono da questo mese inaugurano una nuova stagione di sviluppo per informatica, salute e “green”, coerente con i progetti presentati dall’Italia per l’accesso ai fondi europei Recovery Fund e Mes. Vediamole nello specifico.
Pec – Dal 1° ottobre 2020 ogni azienda deve avere la Posta elettronica certificata. In base all’articolo 37 del decreto legge 76/2020, le società devono comunicare al registro delle imprese il proprio domicilio digitale, se non hanno già provveduto. All’azienda sprovvista del suddetto indirizzo, sarà fornita una Pec d’ufficio, ma dovrà pagare una sanzione da 206 a 2.064 euro. Per i professionisti – medici e dentisti inclusi – non è prevista una data entro cui si deve comunicare la Pec al proprio ordine, ma se l’ordine passa in rassegna il registro Ini Pec e l’iscritto in attività non c’è, arriverà a quest’ultimo la diffida a mettersi in regola e dopo in caso di “renitenza”, il professionista sarà sospeso; in questi casi è prevista una sanzione compresa tra i 30 a 1.548 euro. Ricordiamo che il presidente Fnomceo Filippo Anelli aveva sottolineato come non sia del tutto uniforme alla legge l’imporre a un ordine di partire con la sospensione dell’iscritto diffidato e non con altra sanzione; inoltre, la Federazione nazionale sanitari pensionati e vedove (Federspev) guidata da Michele Poerio, già leader degli ospedalieri Cimo, chiede al più presto al premier Conte una norma transitoria che escluda dall’obbligo i medici e odontoiatri over 75 privi di partita Iva che non esercitano più la professione pur essendo rimasti iscritti all’Ordine professionale.
Spid – Sempre in base al decreto legge semplificazioni, se è vero che solo da marzo 2021 per accedere a tutti i servizi della Pubblica amministrazione è obbligatorio dotarsi di Spid (Sistema pubblico di identità digitale), è anche vero che da oggi l’Inps non rilascia più il Pin come credenziale di accesso. Lo Spid diventa tra l’altro l’unico modo per accedere ad alcuni incentivi messi in campo dal governo per l’emergenza Covid, quali i nuovi meccanismi che premiano i cittadini che più utilizzano i pagamenti digitali. Se a settembre si era parlato di un premio da 300 euro annui, ora la chance di essere riconosciuto tra i primi 100 mila utilizzatori di carte di credito potrebbe fruttare fino a 3 mila euro a cittadino. Con il nuovo piano Supercashback il governo mira a premiare già da dicembre i “grandi utilizzatori” di pagamenti digitali con soglia d’ingresso di almeno 100 operazioni l’anno. Il premio sarà comunque proporzionato alle cifre movimentate. I versamenti potranno essere effettuati con carte di credito di più conti propri e più banche. Bisognerà però farsi un account presso una piattaforma ad hoc (Pa o bancaria) e scaricare l’app IO della pubblica amministrazione, già utilizzata da 3,6 milioni di italiani, o le app delle banche.
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