Consulenti, esonero contributi? Va contro le aziende virtuose
Danneggiate le realtà che hanno concesso ferie e permessi
Il decreto agosto stabilisce “la previsione di un esonero dal versamento dei contributi previdenziali per le aziende che non richiedono trattamenti di cassa integrazione”, al tempo del Covid-19, ma non si comprende “perché il Legislatore abbia stabilito che l’esonero sia concesso nel limite del doppio delle ore di integrazione salariale già fruite nei mesi di maggio e giugno 2020”, una decisione “oltremodo penalizzante per i datori di lavoro virtuosi che hanno preferito, in tali mesi, concedere primariamente ferie e permessi ai propri dipendenti in luogo dei trattamenti di integrazione salariale”. È quel che afferma la delegazione del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, ascoltata ieri pomeriggio dalla commissione Bilancio di palazzo Madama, che sta vagliando l’ultimo provvedimento governativo. I professionisti osservano, in particolare, che la norma “risulta sfavorevole anche per le aziende che, per motivazioni legate alla loro specifica attività, in tale periodo hanno regolarmente lavorato, scontando tuttavia una fisiologica flessione nel successivo periodo estivo”.
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