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Sgomberi, dopo Aska e Leonka, il governo va su Roma.

Di come rimuovere le occupazioni storiche si parlerà da gennaio.

Sgomberi, dopo Aska e Leonka, il governo va su Roma.

Ma Spin Time ha un legame col Vaticano e tanti minori, sul palazzo delle tartarughe l’inerzia nonostante i provvedimenti del giudice. Dall’inizio del governo Meloni sgomberati quasi 4mila alloggi e 220 luoghi di particolare rilievo. Il Viminale ha un piano per evacuarne altri 127 entro fine legislatura.

Si lascerà che passino Natale e il Giubileo. Poi il piano sgomberi del governo Meloni ripartirà da Roma. La notizia trapela da più fonti di pubblica sicurezza, ed è coerente con la linea dettata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il dossier sgomberi a Roma sarà riaperto nel primo Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, che si terrà a gennaio. Si ripartirà dalla lista del 2022, stilata proprio da Piantedosi, quando era prefetto della Capitale. Ai tempi gli immobili da sgomberare erano 29. Oggi sono di meno, alcuni – come l’ex sede Inpdai di viale delle Provincie – sono stati evacuati. Spesso anche in maniera pacifica, con la collaborazione del Campidoglio, che ha trovato un alloggio agli occupanti o ha “regolarizzato” le occupazioni, rendendole legali attraverso accordi.

In quella lista restano alcune occupazioni storiche: quelle, cioè, che durano da più di dieci anni. Due i nomi che vengono fatti trapelare nelle ultime ore da fonti di pubblica sicurezza romane. Si tratta dello Spin Time e di Casapound. Due progetti agli antipodi, ma legati da un possibile destino comune: figurano, infatti, uno dietro l’altro nella lista degli sgomberi, tra la sesta e la settima posizione. Chi ha in mano il dossier lascia intendere che difficilmente ci sarà lo sgombero di uno senza lo sgombero dell’altro.

Il palazzo diventato sede di Casapound, in via Napoleone III, vicino alla stazione Termini, è stato occupato dall’organizzazione di estrema destra nel 2003. È di proprietà del demanio. Ci vivono una ventina di famiglie. Nonostante numerosi provvedimenti della magistratura, tra cui un decreto di sequestro, suggeriscano la strada dello sgombero, nessuna operazione è mai stata compiuta. È per questo che tutte le volte che viene sgomberato un immobile occupato da galassie di estrema sinistra, l’opposizione chiede “e allora Casapound?”. La risposta, fissa, del centrodestra è: “Le occupazioni di sinistra sono molte di più”. Sul tema è intervenuto anche portavoce di Casapound, Luca Marsella: “Se ci si paragona alle occupazioni dei centri sociali allora si applichi la regolarizzazione come avvenuto per la maggioranza di queste”.

Il ministro Piantedosi, però, ha assicurato che arriverà anche il turno di Casapound, e ha ricordato che è stato lui a inserire l’edificio nella lista. Non si può escludere, quindi, che nel 2026 i poliziotti in tenuta antisommossa bussino anche alle porte dell’estrema destra. Quel che è certo è che finora non è mai accaduto.

Il progetto Spin Time si trova a poco più di un chilometro dalla sede di Casapound, ma ha una storia diametralmente opposta. Il palazzo di 7 piani, già sede dell’Inpdap, è stato occupato nel 2013 da movimenti di estrema sinistra. Ci abitano 400 persone di quasi 30 nazionalità diverse. Anche su questo palazzo, rimasto di proprietà pubblica, pende un sequestro dell’autorità giudiziaria. Emesso a marzo 2020, un mese e mezzo prima che un provvedimento analogo piombasse su Casapound.

La parte del palazzo occupato non destinata alle case è dedicata ad attività sociali e culturali. Più che al conflitto violento modello Askatasuna, Spin Time punta alla collaborazione con il quartiere e con alcune istituzioni, tanto che ha avuto la benedizione del Vaticano. Nel 2019 il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco, aveva con un gesto plateale riallacciato personalmente le utenze. Nei mesi scorsi il laboratorio è stato sede del Giubileo dei Movimenti: per una settimana Santa Sede e centro sociale sono stati legati da un filo diretto. Bisognerà tenere conto anche di questo: mettere i sigilli a un luogo che ha collaborato con il Vaticano può essere scivoloso per il governo. A meno che non si trovi prima una soluzione per le famiglie, molte delle quali con minorenni, che ci abitano.

A difesa dello Spin Time iniziano a levarsi le prime voci dell’opposizione: “Dopo Torino e Milano, il governo ha deciso che il vero nemico del Paese sono i centri sociali, non la precarietà, non i salari da fame, non le disuguaglianze. Prima Askatasuna, ora Spin Time?”, si chiede Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra. “La destra – aggiunge – ha bisogno di un nemico per coprire le sue contraddizioni, per distogliere l’attenzione dal fatto che mentre manganellano studenti e sgomberano spazi sociali, litigano su come peggiorare la Fornero o lasciarla com’è, cioè ingiusta”.

Dal canto suo, il centrodestra esulta per il piano del Viminale sugli sgomberi: “Il Governo porta avanti senza tentennamenti il piano per liberare gli immobili occupati abusivamente. Oltre cento realtà riconducibili al mondo antagonista e anarchico saranno presto sgomberate. C’è una volontà politica chiara, come non si era mai vista prima: ripristinare la legalità, ovunque”, si legge sugli account social di Fratelli d’Italia.

Gli immobili che il governo vuole sgomberare entro la fine della legislatura sono 127: tutti occupati da gruppi di area anarco antagonista, tranne due. Oltre a Casapound, infatti, è gestito da estremisti di destra anche Spazio Libero Cervantes di Catania.

Secondo i dati del Viminale, la maggiore concentrazione di posti occupati dall’estrema sinistra (48) è in Lazio, in particolare a Roma. Altri 25 si trovano in Lombardia, 15 in Campania. Sei occupazioni sono state censite in Piemonte e sette in Sicilia. Liguria. Veneto e Puglia contano tre occupazioni a Regione. In Emilia-Romagna ce ne sono due. Una in Sardegna, Calabria e Abruzzo. Si tratta di occupazioni datate. Nel 2023, infatti, il ministro Piantedosi ha emesso una direttiva per accelerare gli sgomberi: dall’inizio del governo Meloni ad agosto scorso sono stati 218 gli sgomberi di “immobili di particolare rilievo”. A questi bisogna aggiungere il Leoncavallo e Askatasuna. Sono, poi, quasi 4mila, gli alloggi privati e di edilizia popolare occupati che sono stati evacuati. La linea dura ha una doppia direzione: cancellare le occupazioni vecchie e scongiurare le nuove. Come ha ricordato il ministro, la nuova prassi prevede che se qualcuno occupa un palazzo abbandonato, lo sgombero deve avvenire entro 24 ore. A irrigidire il quadro ci ha pensato il decreto sicurezza, che punisce più duramente chi occupa le case. Una misura voluta da tutto il governo. Che la Lega vorrebbe estendere alle seconde case.

di Federica Olivo su Huffpost

 

 

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