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Sondaggi 20 agosto: FdI sempre primo, M5S cresce, Pd in calo, boom di astensione

Fratelli d’Italia resta al 28%, il PD al 21%, mentre il Movimento 5 Stelle sale al 14,3%. Preoccupa l’astensione, oltre il 42%, record negativo.

Sondaggi 20 agosto: FdI sempre primo, M5S cresce, Pd in calo, boom di astensione

Gli utimi sondaggi pubblicati dal Corriere della Sera, mostrano un quadro politico italiano quasi immobile rispetto a giugno. Fratelli d’Italia si conferma primo partito al 28%, mentre il Partito Democratico resta al 21,1%. La crescita più significativa riguarda il Movimento 5 Stelle, che guadagna un punto percentuale, salendo al 14,3%. Una tendenza attribuita alla linea autonoma assunta da Giuseppe Conte, soprattutto sul fronte internazionale, con posizioni nette contro la politica israeliana e una forte impronta pacifista. In calo i partiti minori del centrodestra: la Lega scende all’8,5% (-0,3%) e Forza Italia all’8,1% (-0,3%), mentre Noi Moderati rimane stabile all’1,1%.

Opposizioni e partiti minori

Tra le altre forze, Alleanza Verdi Sinistra mantiene il 5,8% e Italia Viva resta al 2,2%, mentre +Europa recupera leggermente (2,2%, +0,5%). In discesa invece Azione, che perde quasi mezzo punto percentuale e si ferma al 2,6%. Nel complesso, il quadro resta dominato da una sostanziale stabilità, con scarti minimi tra un mese e l’altro, ma con un segnale politico che emerge chiaramente: l’aumento costante dell’astensione. L’astensionismo, infatti, raggiunge il 42,5%, in crescita di 1,5 punti rispetto a giugno e ben oltre il 39% registrato alle Politiche 2022. Un dato che riflette un crescente distacco dei cittadini rispetto alla politica nazionale e internazionale.

Governo in difficoltà e leader in calo

Il consenso dell’esecutivo segna un nuovo passo indietro: i giudizi positivi scendono al 36% (-3 punti), mentre quelli negativi restano al 51%. Anche la popolarità dei leader è in calo: Giorgia Meloni perde due punti attestandosi al 43%, Antonio Tajani scende al 29% (-3 punti) e Giuseppe Conte cala al 26% (-2 punti), nonostante il buon andamento del M5S. Il quadro sarà presto messo alla prova dalle prossime elezioni regionali: a fine settembre toccherà a Valle d’Aosta e Marche, poi in autunno a Veneto, Toscana, Campania e Puglia, appuntamenti cruciali che misureranno sul campo la tenuta dei partiti.

 

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