Sono 302 i medici vittime del Covid in tutto il Paese da inizio emergenza, 10 solo in Puglia.
Anelli (Ordine dei medici): "Vaccini a 500mila amministrativi uno schiaffo agli operatori sanitari in prima linea"
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Il presidente dei medici italiani è intervenuto a Montecitorio in occasione di un’audizione sul Recovery fund. “Se in una fabbrica, in Italia, fossero morte trecento persone in un incidente sul lavoro, sarebbe successa la rivoluzione”
“Se in una fabbrica, in Italia, fossero morte trecento persone in un incidente sul lavoro, sarebbe successa la rivoluzione. Perché non succede, se a morire sono i medici e operatori sanitari?”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei medici di Bari nonché presiedente di tutti i medici italiani, Filippo Anelli, davanti ai deputati della commissione Affari sociali della Camera, in occasione dell’audizione sul Recovery plan.
Il suo “grido di dolore” è arrivato ragionando sui numeri della campagna vaccinale contro il Covid. E, in particolare, “sulla scelta di vaccinare quasi mezzo milione di impiegati amministrativi, dunque personale non sanitario, quando ci sono ancora quasi 600mila professionisti ancora da vaccinare”. A un mese esatto dall’avvio delle vaccinazioni. Una scelta che, a secondo Anelli, “è espressione di un modello culturale”.
“Se uno non percepisce l’importanza, e anche il rischio degli operatori sanitari, non trova le soluzioni”, ha rimarcato Anelli invitando i deputati a una riflessione: “Credo che forse dovreste fare una riflessione su questo, perché le indicazioni date dal ministero della Salute erano di vaccinare gli operatori sociosanitari, non gli amministrativi”.
“In questo Paese noi, ancora una volta, ci sentiamo abbandonati – ha aggiunto Anelli – In qualche maniera il rispetto che ci si deve viene meno quando si fanno scelte di questo genere”.
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