Anno: XXVI - Numero 233    
Giovedì 4 Dicembre 2025 ore 13:25
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PIÙ WELFARE PER GLI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA INPS

Falcone (Lapet) Un passo avanti decisivo per rafforzare le tutele dei professionisti iscritti alla gestione separata Inps e consolidare le relative prestazioni di welfare.

PIÙ WELFARE PER GLI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA INPS

Sulla proposta di legge del Cnel “Disposizioni in materia di welfare dei professionisti iscritti alla gestione separata presso l’istituto nazionale della previdenza sociale e misure per il consolidamento delle prestazioni di welfare” è recentemente intervenuto, in audizione presso la commissione lavoro pubblico e privato della Camera, il presidente nazionale Lapet Roberto Falcone in qualità di segretario generale Assoprofessioni confermando apprezzamento per quanto già previsto nel testo: “In linea generale il nostro giudizio sull’intero provvedimento è totalmente positivo anche perché l’articolato è frutto dell’ampia condivisione ottenuta a seguito dell’attività svolta da Assoprofessioni e dalle altre confederazioni nell’ambito della consulta sul lavoro autonomo e professioni presso il Cnel ai fini dell’elaborazione del testo del disegno di legge in discussione”.

L’importanza di questo provvedimento è stata condivisa anche dall’on. Walter Rizzetto, presidente della commissione lavoro della Camera che, in chiusura dell’audizione del 3 dicembre scorso, ha sottolineato l’importanza di garantire maggiori tutele in favore delle nuove professioni: “Il mercato del lavoro è cambiato in modo molto rapido e i cosiddetti professionisti senza cassa rischiano di restare senza margini di tutela”. E’ evidente che se oggi non si hanno le adeguate protezioni, al termine della carriera il rischio è di ritrovarsi in una posizione insufficiente a garantire un tenore di vita dignitoso. L’on. Rizzetto ha dunque mostrato una grande apertura in tal senso: “Essendo questa una proposta di legge che basa il suo architrave sulla sicurezza sociale, può essere un tema di ampia discussione”.

In ogni caso, la confederazione, nella convinzione che ci siano ancora spazi per un miglioramento del testo al fine di garantire adeguate ed indispensabili prestazioni ai professionisti interessati, ha presentato importanti osservazioni. In materia di Iscro (Indennità di discontinuità reddituale), Falcone si è detto soddisfatto della previsione contenuta nella scorsa legge di bilancio (2024) con la quale si è resa tale misura strutturale ed a regime per i professionisti iscritti alla gestione separata: “Ricordiamo che la misura è appannaggio di tutti i professionisti non ordinistici e non dotati di cassa previdenziale autonoma. Una platea di professionisti a cui l’Europa concede pari dignità delle professioni ordinistiche e che è destinata a crescere, visto le direttive europee in tema di professioni intellettuali”.

Tuttavia Assoprofessioni ritiene utile apportare alcune modifiche alla disciplina dell’Iscro, come prevista dalla legge n. 213/2023 modificando in prima istanza il periodo di tempo, in cui il soggetto per beneficiare dell’Iscro, deve essere soggetto Iva, portando tale periodo a due anni, anziché tre anni come previsto dalla legge di bilancio.

“In modo esemplificativo l’indennità è stata definitiva “la cassa integrazione” dei professionisti. A tal fine è necessario che l’indennità sia elevata al 40% rispetto all’attuale previsione del 25% della media dei redditi dei due anni precedenti all’anno precedente la richiesta di contribuzione affinché possa garantire adeguati livelli di assistenza ai beneficiari. – ha suggerito Falcone – Inoltre, auspichiamo che, come accade per i lavoratori dipendenti, l’Iscro possa essere richiesta annualmente ritenendo il nostro suggerimento opportuno, in quanto parliamo di soggetti che devono aver dichiarato un reddito non superiore a € 12.000,00”.

Ed ancora, Falcone ha evidenziato: “Se obiettivo principale del disegno di legge in oggetto è quello di introdurre norme a tutela dei lavoratori autonomi, con particolare riferimento ai temi della salute e in materia di politiche sociali non si può perdere l’occasione di segnalare la grave discriminazione a cui sono sottoposti i professionisti di cui alla legge n. 4/2013 in materia di sospensione degli adempimenti in caso di malattia o infortunio del professionista”. Più dettagliatamente nel documento depositato in commissione Assoprofessioni ricorda che l’articolo 1 della legge di bilancio 2022 ha previsto il disegno di legge recante “Disposizioni per la sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti a carico del libero professionista in caso di malattia o di infortunio”. “Per quanto apprezzabile la finalità della norma, ossia quella di garantire finalmente una tutela ai liberi professionisti impossibilitati a svolgere la loro professione in caso di malattia, infortunio o inabilità temporanea assoluta esiste, allo stesso tempo, una grave criticità̀ laddove stabilisce che per «libero professionista» si intende esclusivamente la persona fisica che esercita come attività̀ principale una delle attività̀ di lavoro autonomo per le quali è previsto l’obbligo di iscrizione ai relativi albi professionali. – ribadisce Falcone – La definizione di “libero professionista” risulta essere immotivatamente restrittiva e determina una vera e propria discriminazione per decine di migliaia di professionisti che esercitano legittimamente la libera professione, pur non essendo iscritti in albi. Inoltre, genera un danno e una assenza di tutela per tutti quei cittadini e imprese che usufruiscono dei loro numerosi servizi professionali. Pertanto, al fine di tutelare tutti i professionisti, nel caso di malattia o infortunio, si rende necessario estendere la definizione di «libero professionista», e le tutele che da esso ne derivano, anche ai professionisti, non organizzati in ordini o collegi, di cui alla legge 14 gennaio 2013, n. 4, in quanto si tratta di categorie professionali che rappresentano una parte importante del mondo del lavoro e offrono i propri servizi professionali ad un numero sempre più̀ rilevante di cittadini”.

Altrettanto significativa la proposta emendativa presentata dalla confederazione con cui si propone di modificare la composizione del comitato amministratore del fondo della Gestione separata Inps, al fine di assicurare un’adeguata rappresentanza ai liberi professionisti iscritti. In definitiva, la proposta di legge in esame rappresenta un’occasione fondamentale per migliorare la vita dei professionisti iscritti alla gestione separata Inps. “La sua efficacia dipenderà dalla volontà politica di accogliere queste proposte emendative, trasformando un disegno di legge apprezzabile in una norma realmente inclusiva ed equa per tutti i professionisti” ha concluso Falcone.

 

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