PER IL SALARIO MINIMO C’È LA CONTRATTAZIONE
Sull'emergenza caldo, "cassa integrazione già prevista, non si può fermare Paese"
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“Quello del salario minimo è un argomento molto, molto delicato, va trattato con le pinze, perché si rischia di fare saltare o meno l’economia. Non è vero che la direttiva comunitaria obbliga a fare una legge sul salario minimo e non è vero che l’Ue fissa la cifra di 9 euro. Quello che nessuno dice, che nessuno chiede, è ‘chi paga’ gli aumenti? Paga l’imprenditore? Io penso che avremo tanti aziende fallite o vedremo lievitare i prezzi dei servizi conseguentemente all’aumento del costo del lavoro”. Lo ha detto Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, intervenendo a Sky Tg24.
“Quindi, quando si dice di rinviare tutto alla contrattazione collettiva non è un negare la necessità di intervenire su salari che sono oggettivamente bassi o erosi dall’aumento del costo della vita. Ma perchè sono le parti che si devono mettere d’accordo, magari fissando la retribuzione sulla produttività”, ha rimarcato.
E sull’emergenza caldo De Luca ha sottolineato che “queste temperature sono abbastanza ordinarie per il mese di luglio, specie nelle regioni meridionali, per questo motivo Inps e Inail si sono già espressi su questo tema. La cassa integrazione è già prevista per temperature sopra i 35 gradi, in questo momento la attiva il datore di lavoro. C’è già uno schema. Di sicuro non si può fermare il Paese perché ci sono 38 gradi. Il nostro è un Paese abituato ad avere temperature alte, ma è anche il caso che nessuno muoia per il caldo”, ha concluso.
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