Niente discriminazioni tra liberi professionisti
Gaetano Stella: no il contributo solo agli iscritti all'Inps
In evidenza

Al tavolo di Palazzo Chigi, convocato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha confermato l’impegno di Confprofessioni e di tutti i professionisti italiani per far fronte all’emergenza Covid- 19. “Questo sforzo straordinario va sostenuto”, ha affermato Stella. I primi interventi «vanno nella giusta direzione, ma non possono essere circoscritti solo alla “zona rossa”. La Cassa integrazione in deroga (Cig) riconosciuta agli studi professionali “deve avere una durata di almeno tre mesi, con procedure di accesso semplificate. In questo ambito, l’Ente bilaterale degli studi professionali è pronto a integrare il reddito dei lavoratori”- ha fatto presente il Presidente di Confprofessioni. In fatto di sostegno al reddito dei professionisti impediti a svolgere il loro lavoro per conseguenza delle misure adottate, il Presidente Stella ha chiesto che siano destinatari anche i professionisti iscritti alle Casse di previdenza. Inoltre, Stella ha rilanciato la proposta di una rimodulazione dei fondi strutturali europei 2021-2027, attraverso un apposito Piano Operativo Nazionale. «Si pone un problema di welfare familiare, legato alla chiusura delle scuole, soprattutto negli studi professionali dove l’occupazione femminile rappresenta il 90% della forza lavoro. In questo caso, va valutata l’ipotesi che la cassa integrazione per gli studi professionali operi anche nei casi di assenza motivata per assistenza familiare».
Altre Notizie della sezione

SANITÀ, CAMBIA TUTTO
17 Settembre 2025Nuova riforma per la medicina territoriale: addio guardia medica, arrivano le Case di Comunità con copertura h24 e presa in carico dei pazienti cronici.

DIRITTO ALLA SALUTE A RISCHIO
16 Settembre 20255,8 milioni di italiani rinunciano alle cure.

FUTURO A RISCHIO PER LE CASSE
15 Settembre 2025Nonostante un patrimonio in crescita, le Casse previdenziali soffrono di ritardi normativi, scarsa trasparenza e strutture interne insufficienti per garantire le pensioni.