L’IRAP STROZZA I PROFESSIONISTI ASSOCIATI
Analisi a cura della Fondazione studi dei consulenti del lavoro sulla manovra 2022. La mancata esenzione scoraggia le aggregazioni
Dal 2022, come stabilito nella Legge di Bilancio, l’Irap, l’Imposta regionale sulle attività produttive, non sarà dovuta dalle persone fisiche esercenti attività commercialisti, arti e professioni, ma “tra coloro che continueranno ad essere assoggettati all’imposta vi sono i professionisti che svolgono l’attività nelle varie forme associative previste, compresi gli studi associati, oltre naturalmente alle società tra professionisti”.
A ricordarlo la Fondazione studi dei consulenti del lavoro nella circolare appena diffusa, che esamina le misure fiscali della manovra economica.
“Tale previsione, per gli esercenti arti, o professioni, determina un’evidente penalizzazione per quei professionisti che esercitano, o intendono esercitare l’attività in forma associata – viene evidenziato – e va nella direzione contraria alla diffusa esigenza di incentivare forme di aggregazione professionale capaci di affrontare adeguatamente l’innovazione tecnologica, le esigenze del mercato e, non ultimo, l’ingresso dei giovani nelle professioni”, si legge, infine.
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