LA SETTIMANA NERA DEI TRIBUNALI
Scioperano penalisti e giudici onorari
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Settimana nera per le aule dei tribunali italiane. È partita ieri la settimana di sciopero “da tutte le attività d’istituto” indetta dalle associazioni dei magistrati onorari riunite in CONSULTA-MO. I penalisti invece hanno proclamato “l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria” per i giorni 19, 20, 21 aprile 2023, invitando tutte le Camere Penali territoriali ad organizzare nei primi due giorni” ogni utile iniziativa politica di confronto, mobilitazione e discussione sulle ragioni e gli obbiettivi della protesta nazionale”. A Roma l’appuntamento è venerdì presso il Centro Congressi Roma Eventi Fontana di Trevi, in piazza della Pilotta, 4.
La protesta dei giudici onorari giunge a valle di diversi tentativi – a dicembre e marzo – volti ad ottenere “risposte soddisfacenti dal Governo”. “Era da novembre 2021, Guardasigilli Cartabia – si legge in una nota -, che Consulta non attivava l’astensione nazionale”.
I magistrati già stabilizzati sono 1600 dei 4.500 in servizio e lamentano di vedersi remunerati con “meri acconti per l’attività quotidiana, senza la dovuta posizione previdenziale, dopo aver atteso mesi per un emolumento già di per sé inadeguato alla funzione.
Come se non bastasse – proseguono – , a ben 16 mesi dalla riforma Cartabia, censurata in sede europea, 4500 magistrati di lungo corso attendono di conoscere i modi ed i tempi che lo Stato si è dato per superare dette discriminazioni, nel rispetto delle direttive, su status e adeguata retribuzione, che l’Unione europea ha imposto all’Italia”.
A supporto della protesta degli onorari scende anche l’Associazione nazionale magistrati preoccupata anche per gli effetti che l’astensione dal lavoro avrà sull’efficienza degli uffici giudiziari. Così l’Anm lancia un appello al ministro Nordio perché consideri le loro ragioni. Lo sciopero, fa notare la giunta dell’Anm, è motivato proprio “dalla mancanza di ascolto e di attenzione del Governo rispetto alle attese dei magistrati onorari in servizio da tempo di veder finalmente riconosciute, con la necessaria effettività, le tutele che il legislatore ha accordato con la cd. stabilizzazione nelle funzioni onorarie contenuta nella legge di bilancio per l’anno 2022 (l. n. 234 del 30 dicembre 2021)”.
E lo stato di agitazione dei magistrati onorari è “fattore di ulteriore disagio per gli uffici giudiziari”. Di qui il “forte l’auspicio” dell’Anm che le loro istanze e le loro preoccupazioni possano essere oggetto di “tempestivo esame e di attenta considerazione da parte del Ministero della giustizia nel quadro di un disegno normativo che ha inteso coniugare l’esigenza di dare risposta al bisogno di far cessare i disagi conseguenti alla consolidata condizione di precarietà, in cui da anni i magistrati onorari prestano il loro servizio, e la necessità di non trascurare lo statuto costituzionale di onorarietà del loro importante impegno”.
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