I PROFESSIONISTI FONDAMENTALI PER LA RIFORMA FISCALE
Di Matteo, presidente di Uncat, «Non posso che essere d’accordo con il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, per la portata storica della riforma fiscale che prenderà corpo, e sono convinto che la nostra associazione svolgerà al meglio la propria parte».
Ora, il governo avrà 24 mesi di tempo per organizzare il sistema tributario. La delega fiscale è composta da 23 articoli, distribuiti in 5 diversi titoli. Dopo il passaggio parlamentare, è stato istituito un Comitato tecnico per attuare la riforma tributaria.
«Siamo ad un punto di partenza – ha ribadito Gianni Di Matteo, presidente di Uncat – ma i presupposti e i traguardi da raggiungere ci fanno ben sperare. Dobbiamo riunirci al tavolo tecnico e costruire un confronto non solo con l’amministrazione, ma anche con tutte le altre categorie professionali interessate e con i magistrati tributari. Abbiamo l’opportunità di realizzare una riforma epocale e lo dico senza enfasi. Abbiamo presentato un documento al viceministro Leo quando siamo stati in delegazione da lui. Occorre mettersi subito al lavoro su temi specifici e le Commissioni individuate nel recente decreto del Mef vanno proprio in questa direzione.
Tra gli esperti nominati non ci sono solo componenti del Consiglio direttivo di Uncat. Viene valorizzato il lavoro a livello nazionale, ma ci sono anche esperti che appartengono alle Camere locali dei tributaristi. Questo significa che i nostri iscritti, anche a livello territoriale, hanno dimostrato grandi capacità e competenze. Sono stati quindi valorizzati i singoli professionisti delle Camere che aderiscono all’Unione nazionale dei tributaristi».
Dopo aver creato la cornice, con una sua consistenza, ora si deve riempire la parte centrale, sviluppando i singoli temi. «Io credo che dobbiamo in questo momento ragionare in termini di carattere generale. Abbiamo individuato una serie di temi sui quali concentrarci e che riguardano, ad esempio, le garanzie processuali e il contraddittorio amministrativo come pietra miliare che garantisce i diritti del contribuente».
Conclude Di Matteo: «Sarà rilevante intervenire pure sulle sanzioni. C’è una sperequazione, una accentuazione del trattamento sanzionatorio, che non è in linea con tutte le normative comunitarie e con i principi di equità sostanziale. Dovrà essere rivolta attenzione alle fasce di reddito più basse, che vanno tutelate.
Sarà utile una riforma verso l’altro, nel senso di una distribuzione della tassazione in maniera più equa e, soprattutto, più produttiva per aziende e imprenditori, cercando di eliminare tante imposte e sovraimposte. La semplificazione è quindi fondamentale. Occorre dare una sorta di tranquillità al contribuente e valorizzare il ruolo degli avvocati tributaristi non solo all’interno del processo, ma anche fuori e in tutto ciò che riguarda il diritto sostanziale tributario. Non va tralasciata la delicatezza del processo con le giuste garanzie della fase amministrativa fino alla fase dibattimentale».
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