GOVERNO-MAGISTRATI, LO SCONTRO SI INFIAMMA
La Cassazione chiede che lo stato risarcisca gli immigrati della nave Diciotti.
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Agli attacchi di Meloni (“frustrante”) e Tajani si aggiungono le cannonate di Salvini: “sentenza vergognosa, un’altra invasione di campo indebita. Se c’è qualche giudice – ha aggiunto – che ama così tanto i clandestini, li accolga a casa sua. Chissà se di fronte al palazzo della Cassazione allestissero un bel campo rom e un bel centro profughi, magari qualcuno cambierebbe idea”
La presidente della Cassazione Cassano: “insulti inaccettabili che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo stato di diritto”.
Si tratta di un salto di qualità nello scontro in corso da mesi: tanto più che non può essere attribuito all’Anm o a una corrente antigovernativa della magistratura. Fa pensare subito al clima che si creerebbe qualora si arrivasse al referendum sulla separazione delle carriere tra giudici e procure, ritenuto quasi inevitabile. E per di più, arriva dopo il tentativo di dialogo con l’Anm, abbozzato nell’incontro dei giorni scorsi a Palazzo Chigi: sebbene si fosse concluso con un nulla di fatto.
Non si può non constatare ancora una volta che qualunque decisione sgradita all’esecutivo provoca una reazione tesa a delegittimare la magistratura: reazione unanime, seppure con toni diversi. E tale da far sorgere il sospetto che nasca anche dalla voglia di deviare l’attenzione dai contrasti presenti nella maggioranza su molti altri temi, a cominciare dalla politica estera. La Cassazione ha stabilito che il comportamento del governo M5S-Lega, e in particolare di Salvini, provocò «un danno ingiusto» ai migranti a bordo: un danno che lo Stato dovrà risarcire.
Il fatto che il premier grillino del 2018, Giuseppe Conte, non sia chiamato in causa, aumenta il disappunto della maggioranza. Ma l’attacco è soprattutto ai giudici.
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