CONFEDILIZIA E ANCE HANNO COLTO NEL SEGNO.
Dovrebbe essere rientrata l’impossibilità di scontare direttamente l’agevolazione tributaria per i bonus in fattura e/o di cedere il credito.
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L’eliminazione di questa possibilità, e il suo mantenimento solo per il superbonus del 110%, era stata prevista nella bozza di disegno di legge di bilancio circolata nei giorni scorsi (e di cui non vi è ancora un testo ufficiale). E si aggiungeva a una serie di altre forti limitazioni del sistema degli incentivi fiscali per interventi sugli immobili, prime fra tutte la sostanziale soppressione del superbonus per le abitazioni unifamiliari e le cosiddette unità immobiliari funzionalmente indipendenti (attraverso la condizione dell’indicatore Isee e altri paletti) e la riduzione dal 90% al 60% della detrazione nota come “bonus facciate”.
La conferma per tutti gli incentivi di sconto in fattura e cessione del credito sarebbe importante perché questi strumenti erano nati al preciso scopo di rendere fruibili le detrazioni da parte del maggior numero possibile di cittadini (proprietari e anche inquilini), in particolare nelle situazioni di “incapienza”, vale a dire di insufficienza del reddito – e quindi dell’imposta dovuta – a contenere la somma detraibile.
Se l’indiscrezione sulla retromarcia del Governo sarà confermata, torneranno a poter usufruire del sistema in questione, oltre al superbonus 110%, il “nuovo” bonus facciate al 60% , il sismabonus, l’ecobonus, il tradizionale incentivo per le ristrutturazioni edilizie.
Corrado Sforza Fogliani
Presidente Centro studi
Confedilizia
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