La violenza delle transfemministe contro la Roccella
Dura contestazione delle femministe nei confronti del ministro della Famiglia Eugenia Roccella all'avvio degli Stati Generali della Natalità.
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All’arrivo del ministro della Famiglia Eugenia Roccella, alcuni giovani interrompono l’avvio della quarta edizione degli Stati Generali della Natalità in corso nell’auditorium della Conciliazione di Roma, con urla del tipo: “Oggi Roma è transfemminista” e “sul mio corpo decido io”..
L’obiettivo della protesta era impedire che il ministro parlasse e hanno lasciato la sala solo che Eugenia Roccella ha abbandonato il palco. Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità, ha dato la possibilità a una rappresentante degli studenti a esprimere la sua opinione e ha potuto leggere un comunicato. I contestatori che fanno parte del movimento transfemminista Aracne sono stati trattenuti dalle forze dell’ordine all’Auditorium Conciliazione, per un controllo dei documenti.
Gigi De Palo ha, poi, chiarito che i ragazzi hanno lasciato spontaneamente la sala e che “nessuno ha cacciato nessuno” e che il loro obiettivo era quello di ottenere “visibilità” contestando la Roccella. “La contestazione in sala non era acqua ma benzina in un contesto di questo tipo, ed è sempre stagliato, quindi invito anche voi a prendervi le vostre responsabilità e chiedere scusa”, ha aggiunto De Palo.
Diversa la versione delle contestatrici della ministra Roccella che rifiutano di rilasciare i loro nomi alla polizia, che vorrebbe identificarli. Le loro proteste nel corso degli Stati generali della Natalità hanno impedito alla titolare della Famiglia di pronunciare il suo intervento. I ragazzi sono poi spontaneamente usciti dal convegno: “Ci state trattenendo e schedando, è una contestazione pacifica, è imbarazzante. Questa è la vostra democrazia”.
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