Flotilla, sciopero generale il 22 settembre.
I sindacati di base: “Pronti a paralizzare il Paese” Al Cap di via Albertazzi a Genova l’assemblea organizzata da Global Sumud Flotilla, lavoratori portuali, sindacato Usb e dall'associazione Music for Peace. I portuali: “Pronti a bloccare porti, ferrovie, autostrade”.
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”Sciopero generale il 22 settembre, «ma se la situazione precipita prima si anticiperà la mobilitazione. Anche in modalità fuori dalle regole. Bisogna bloccare tutto. Tutta l’Italia». Così Guido Lutrario, segretario nazionale del Calp – collettivo autonomo lavoratori portuali – all’assemblea organizzata da Global Sumud Flotilla, lavoratori portuali, sindacato Usb e dall’associazione Music for Peace a Genova. Non c’è abbastanza spazio al Circolo dell’autorità portuale di via Albertazzi per contenere i partecipanti all’incontro, tanto che vengono messi degli altoparlanti in strada per permettere a chi è rimasto fuori di ascoltare. «Mobilitarci significa bloccare i porti, le stazioni, le autostrade, con muraglie umane ai varchi per fermare le attività.Con azioni che paralizzano il Paese, per obbligare il Governo a mettersi da una parte o dall’altra – continua Lutrario -Facciamo appello a tutte le organizzazioni sindacali per far convergere le altre agitazioni nella data del 22 settembre».
A collegarsi da Siracusa, dove sono pronte a partire altre imbarcazioni della flotta italiana della Global Sumud Flotilla, che si uniscono al primo gruppo di barche già salpate dalla Tunisia, anche José Nivoi del Calp, il genovese partito per la missione con Stefano Rebora della ong Music for Peace: «Gli attacchi degli ultimi giorni non ci demoralizzano. Preparare il terreno per una mobilitazione è fondamentale: la tanta partecipazione da tutta Italia scalda il cuore. Scaldate i motori, perché se ci bloccano bisogna bloccare tutto. Le notizie che arrivano dalla Francia ci insegnano».
A intervenire con un videomessaggio anche Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. «Questo è un messaggio per i portuali che ringrazio dal profondo del cuore per i vostri principi, per le vostre parole, per il vostro impegno e la resistenza dinanzi all’abominio – ha detto – Sono con voi: se fanno del male alla Flotilla bisogna bloccare il sistema che non permette di rompere l’assedio».
Dopo i comizi, i partecipanti all’assemblea hanno dato il via a un corteo diretto in via Scarsellini, dove sorge la sede della Zim, società di trasporti israeliana.
Lo sciopero generale dei sindacati di base: “Gli attacchi alle imbarcazioni sono veri e propri atti di guerra”
I sindacati di base Cub, Adl e Sgb annunciano uno sciopero generale nazionale di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata di lunedì 22 settembre “per manifestare il sostegno incondizionato alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla e chiedere la tutela dei volontari impegnati a portare aiuti al popolo palestinese”. “Uno sciopero contro il genocidio in corso in Palestina e la fornitura di armi a Israele, vista anche l’assenza di un intervento concreto da parte del Governo italiano per prenderne le distanze – motivano i sindacati in un comunicato congiunto -. Chiediamo sanzioni a Israele e la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali dell’Italia verso Israele”. “Il Governo italiano tace pilatescamente anche sulla arrogante minaccia del Governo israeliano di considerare terroristi le centinaia di volontari imbarcati per portare aiuti e sostegno al popolo palestinese – denunciano -. Bocche cucite anche sugli attacchi, veri e propri atti di guerra, subiti da due imbarcazioni della Flotilla vicino a Tunisi”. Per i sindacati “il livello di ferocia dell’azione militare israeliana è tale da suscitare l’indignazione per gli orrori che la popolazione di Gaza subisce ma i governi in Europa hanno deciso, come quello italiano, di girarsi dall’altra parte e fingere di non vedere e non sapere cosa sta subendo il popolo palestinese”.
La sindaca di Genova Silvia Salis
«Avevo già scritto a Tajani di porre attenzione ai nostri connazionali in questa missione e chiaramente le notizie che arrivano sono preoccupanti, anche in relazione all’escalation internazionale con gli attacchi di Doha. Siamo molto preoccupati per l’incolumità dei nostri connazionali e chiediamo al Governo di seguire molto da vicino questa spedizione». Così la sindaca di Genova Silvia Salis ha commentato l’avvio della spedizione umanitaria che ha come obiettivo quello di portare aiuti via mare sulle coste di Gaza.
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