Conte sfida la Nato.
Chiama i progressisti all'Aia contro il rialzo delle spese militari.
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Mette insieme sinistra radicale e filorussi per fermare il riarmo il 24 giugno. Gelo degli alleati italiani.
Giuseppe Conte ‘for peace’, ma mette insieme sinistra radicale e filorussi per fermare il riarmo. Il gelo degli alleati. Il leader M5s vuol intestarsi la leadership del movimento pacifista. Oggi ha scritto una lettera aperta ai leader europei ‘progressisti’ – così nella missiva – invitandoli a trovarsi il 24 giugno, alle ore 14, presso la sede del Parlamento olandese, a L’Aia, a poche centinaia di metri dalla riunione dell’Assemblea della Nato che innalzerà il budget di spesa militare degli Stati. La sede dell’incontro l’ha offerto il Partito socialista olandese, che a dispetto del nome è su posizioni di sinistra radicale, tipo Potere al Popolo, ed è dichiaratamente euroscettico e anti Nato. Nelle stesse ore, nella città che ospita la Corte di giustizia internazionale, si terrà una grande manifestazione di protesta contro il vertice Nato. Per Conte l’appuntamento olandese arriva tre giorni dopo la manifestazione che il 21 giugno si terrà a Roma, a Porta San Paolo: organizzata dalla Rete del disarmo, l’iniziativa romana vede l’adesione di 470 sigle del mondo pacifista e progressista. Ha lo stesso obiettivo di quella europea e in più pone come prioritario il tema di fermare Israele nella guerra in Iran e a Gaza. Il M5s di Conte, così come Avs, aderisce ufficialmente.
Conte si muove se non da leader in pectore, da coordinatore. “Ma non chiamatelo controvertice”, avverte tramite i suoi e spiega che “non è un appuntamento per l’uscita dalla Nato”. Difficilmente potrebbe esserlo, visto che Conte, quando era presidente del consiglio aveva assicurato, citando Tito Livio, “siamo nella Nato e vogliamo rimanerci optime”. Eppure tra i Cinque Stelle qualche tentazione serpeggia. Dario Carotenuto, capogruppo in commissione di vigilanza, si lascia andare col Foglio. “Magari potessimo uscire dalla Nato. Noi in questo momento siamo succubi e non protagonisti. Semmai sarà la Nato a sfaldarsi”, dice.
Il partito non si sbilancia. Il tema per i Cinque Stelle è mettersi a capo delle piazze che di settimana in settimana chiedono il disarmo. Un po’ come fu negli anni ‘80 per il movimento contro gli euromissili. Ma nel farlo mescola sinistra, rosso bruni e filoputiniani. Si capisce allora come gli alleati italiani restino un po’ a margine, anche se dal partito avvertono che l’invito non è rivolto ai leader nazionali ma a quelli europei. Vediamo i convitati del Conte party.
Delle relazioni si è occupato Pasquale Tridico, il capo delegazione del M5s al Parlamento europeo. All’invito hanno aderito molti parlamentari, fuori e dentro il Parlamento europeo. Oltre agli olandesi del Ps Jimmy Dijk e Lieke van Rossum, ci sarà la greca Zoe Konstantopoulou, ex portavoce di Alexis Tsipras e scissionista di Syriza, oggi leader di Course of Freedom, principale forza di opposizione in Grecia. Parteciperà anche Fabio De Masi, capodelegazione al Parlamento europeo di Bsw, il partito rossobruno di Sarah Sahra Wagenknecht, favorevole a una linea del dialogo con il Cremlino. Dalla Spagna aderiscono esponenti del Movimento Sumar, fondato da Yolanda Diaz, ministro del lavoro e vicepremier. Ci sarà poi Ana Miranda Paz di Efa, la coalizione dei partiti autonomisti e indipendentisti. Per il Portogallo ci sarà il partito comunista Pcp, per Cipro Akel, partito progressista dei lavoratori. La francese Manon Aubry, rappresenterà France Insoumise, per il Belgio ecco il Ptb, il Partito Marxista dei Lavoratori, oltre a Rudi Kennes, sindacalista, europarlamentare indipendente. Dalla Repubblica Ceca aderiscono esponenti di Stacilo!, la sinistra patriottica filoputiniana, favorevole alla rimozione di tutte le sanzioni contro Russia e Bielorussia e all’acquisto di gas russo. Filorusso è anche For Stability, partito centrista, con sfumature populiste, rappresentante della minoranza russa, al punto da predicarne l’adozione della linea. Fuori dal mazzo è la partecipazione dell’irlandese pacifista Michael McNamara che in Europa aderisce al gruppo dei liberali di Renew, già promotore dell’intergruppo per la pace.
E dall’Italia chi arriverà? Il partito di Conte specifica che l’invito non è rivolto a loro ma solo agli ospiti internazionali. Rifondazione Comunista vuole esserci. “E’ naturale che Conte si ponga come collante di varie anime della battaglia contro il riarmo”, spiega Maurizio Acerbo. Gli alleati in Parlamento sono piuttosto freddi. Sarà per la paura di trovarsi al tavolo anche filoputiniani dichiarati? Angelo Bonelli è benevolo. Lui non ci andrà in Olanda, ma fa gli auguri: “Con Conte ci vediamo in piazza sabato, ma più manifestazioni si fanno contro il riarmo meglio e’”, dice. Dall’ala italiana di Left, il gruppo europeo in cui siede anche il M5s, al momento non arrivano adesioni. E a quanto apprende Huffpost, anche il Pd si tiene a distanza. Schlein che pure andrà al congresso dei Verdi e socialisti, non sarà all’appuntamento dell’alleato. E neppure nessuno degli europarlamentari dem.
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