«Stupore per le parole del Presidente dell’Anm e condivisione delle considerazioni di Sabino Cassese quando parla del rischio di travalicare la separazione e l’equilibrio dei poteri».
È quanto afferma il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, in una intervista a Il Dubbio.
«Santalucia – prosegue Greco – rivendica il diritto a fare opposizione politica verso l’azione del governo. Sembra che stia parlando non da presidente di una associazione di magistrati, ma da presidente di un partito politico. Ecco perché, a mio avviso, è in corso nel nostro paese un corto circuito costituzionale.
Da troppo tempo – afferma il Presidente del CNF – i magistrati tendono a stare meno nelle aule dei Tribunali a scrivere le sentenze, preferendo altre sedi. Se oggi ci troviamo arretrati enormi di processi, è perché, forse, queste centinaia di magistrati stanno fuori dai loro uffici. Questo è un tema sul quale si auspica un intervento del governo e del ministro della Giustizia».
E sulla separazione delle carriere in magistratura, Greco si dice a favore, e aggiunge: «Fino a quando giudice e pubblico ministero saranno colleghi non potrà esserci una vera terzietà. Nel processo ci sono due colleghi e un estraneo. I due colleghi sono il giudice e il pubblico ministero, l’estraneo è invece l’avvocato. Noi riteniamo che tutti e tre debbano essere tra loro estranei. Solo così si potrà attuare veramente il principio del giusto processo».
Ufficio stampa Cnf
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