Oggi Mga in audizione alla Camera sulla riforma della legga professionale.
Saremo rappresentate dal presidente, Cosimo D. Matteucci, che porterà alla Commissione i punti critici che Mga ha già chiarito con nettezza nell’ultimo Congresso nazionale.
In evidenza
La riforma proposta non è il frutto di una reale condivisione della classe forense. C’è una distanza abissale tra ciò che è stato dichiarato dal vertice istituzionale dell’avvocatura e ciò che emerge dal lavoro quotidiano negli studi, nelle aule e nella vita professionale di migliaia di colleghe e colleghi.
In particolare:
- Il terzo mandato è una previsione che non nasce da un confronto vero. Si tratta di un innesto arbitrario, non approvato dai tavoli tecnici chiamati a redigere la bozza di riforma. Presentarlo come volontà diffusa dell’avvocatura è un artificio politico, non una fotografia della realtà.
- Una riforma priva di consenso non può essere affidata alla normazione delegata di matrice governativa: la delega trae origine da un testo che non ha mai costruito un consenso autentico nella categoria.
- La riforma è vecchia prima ancora di nascere. Conserva lo status quo, ignora le trasformazioni della professione, non intercetta la crisi strutturale che impoverisce una larga parte dell’avvocatura e non si misura con i nuovi modelli di lavoro, con le nuove tecnologie, con l’emergenza generazionale.
- Sulla monocommittenza, il testo peggiora quanto già oggi non funziona. Non riconosce tutele a chi, di fatto, vive in una condizione para-subordinata dentro gli studi e introduce un obbligo di esclusiva che rischia di trasformare intere fasce dell’avvocatura giovane in lavoratrici e lavoratori dipendenti senza diritti: privati della possibilità di costruire una clientela propria, ma esposti al potere di recesso del dominus in qualsiasi momento.
Essere stati convocati – noi, l’unica associazione non inserita tra quelle “maggiormente rappresentative” – è un segnale politico molto chiaro: la nostra voce è ascoltata, considerata, riconosciuta.
Significa che il lavoro svolto negli anni, dentro e fuori le aule di giustizia, ha costruito autorevolezza reale.
Continuiamo a prenderci lo spazio che ci compete.
Con lucidità, con coraggio, e con l’idea ostinata che il futuro dell’avvocatura non possa essere scritto senza chi lo vive tutti i giorni.
Altre Notizie della sezione
Audizione su riforma ordinamento forense
26 Novembre 2025Oggi, Mercoledì 26 novembre, la Commissione Giustizia della Camera, nell’ambito dei progetti di legge recanti “Riforma dell’ordinamento forense”, svolge le seguenti audizioni.
Giovani avvocati tra riconoscimento, welfare e futuro digitale
25 Novembre 2025Le sfide che attendono l’Aiga dei 60 anni.
Assicurazione professionale per avvocati: cosa copre davvero e come sceglierla con criterio
25 Novembre 2025L’assicurazione di responsabilità civile professionale per gli avvocati incide direttamente sulla tranquillità con cui si esercita la professione.
