L'Aiga segnala al Ministero criticità sull'esame
Secondo i Giovani avvocati potrebbe impedire l'abilitazione dei nuovi avvocati.
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L’Associazione Italiana dei Giovani Avvocati – facendo proprie le segnalazioni di molti praticanti – ha espresso anzitutto preoccupazione riguardo ad una possibile interpretazione del bando d’esame 2023 che potrebbe comportare il mancato superamento dell’esame di abilitazione del candidato in caso di esito negativo della sola prova orale consistente nella soluzione di un “caso pratico”. AIGA auspica, invece, che la Commissione completi l’esame del candidato nelle tre fasi previste (caso pratico, due materie di diritto sostanziale e una procedura/deontologia e diritti-doveri dell’avvocato), per poi riunirsi collegialmente e, alla luce dei voti attribuiti a ciascuna delle tre fasi, effettuare una valutazione complessiva e generale dell’esame sostenuto dal candidato.
Aiga ha inoltre portato all’attenzione del Ministero una potenziale criticità relativa al punteggio minimo previsto dal bando d’esame 2023 per il superamento della prova orale in quanto, se da un lato è richiesto un punteggio non inferiore a 18 punti in ciascuna delle cinque materie (caso pratico, due materie di diritto sostanziale e una procedura/deontologia e diritti-doveri dell’avvocato), dall’altro lato per il superamento dell’esame è richiesto un punteggio complessivo minimo non inferiore a 105 punti, ossia, di fatto, un punteggio non inferiore a 21 punti in ciascuna delle cinque materie. Aiga – pur consapevole del contenuto delle linee guida recentemente diramate alle commissioni ministeriali – ha comunque rinnovato la richiesta di sostituire al punteggio di “105” quello di “90”, pari cioè ad una votazione minima di 18 punti per ogni materia, tenuto conto che nei precedenti bandi non è mai stato richiesto per superare la prova orale un punteggio complessivo medio superiore alla sufficienza.
Aiga ha infine segnalato al Ministero che, durante la prova scritta dell’esame di abilitazione, sono emerse significative criticità, in particolare per quanto riguarda la traccia di diritto amministrativo che verteva sull’interdittiva antimafia, normativa non presente nei principali codici commentati di diritto amministrativo ammessi all’esame, creando così disparità di trattamento nello svolgimento della prova scritta rispetto agli altri candidati.
Aiga ringrazia ancora una volta il Ministero della Giustizia, nella persona del Vice Ministro On.le Francesco Paolo Sisto, per la consueta disponibilità mostrata nell’ascoltare le istanze della giovane avvocatura, nell’auspicio che vengano ancora una volta accolte.
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