Caos portale telematico. Avvocati penalisti, astensione dal 29 al 31 marzo
Dopo i ripetuti appelli al governo, la Giunta dell’Unione delle Camere penali proclama l'astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 29, 30, 31 marzo
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Astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 29, 30, 31 marzo prossimo. Dopo i ripetuti appelli al governo, la Giunta dell’Unione delle Camere penali proclama lo sciopero sottolineando che «l’impossibilità di accedere anche alle modalità tradizionali di deposito e accesso ai fascicoli, in presenza di un evidente malfunzionamento dei portali, sta determinando una grave lesione dei diritti dei cittadini sottoposti a procedimento penale e delle persone offese che non vedono garantita la loro rappresentanza e la loro difesa tecnica». Quindi l’appello a tutte le camere penali affinché aderiscano alla giornata di protesta nazionale del 29 marzo, «preso atto della perdurante mancanza di una iniziativa diretta del Governo che consenta di realizzare da subito il doppio regime», scrive l’Ucpi.
«La macchina del processo penale – si legge nella nota – versa in una condizione drammatica, in un contesto e in un clima che sono ancora più preoccupanti. La Magistratura italiana sta attraversando una grave crisi di autorevolezza ed è incapace di una seria riflessione sul sistema di potere costruito negli ultimi vent’anni. La politica è messa all’angolo: impegnata nella ristrutturazione e nel riposizionamento dei suoi gruppi dirigenti, non pare avere al momento progetti di modifica della prescrizione, dei meccanismi capaci di incidere sui tempi del processo e dell’ordinamento giudiziario. La Ministra della Giustizia ha fatto della riservatezza, ma anche della non interlocuzione il tratto distintivo dei suoi primi trenta giorni».
«In questo clima – aggiungono i penalisti – il portale penale telematico, o meglio il portale delle Procure, nasce già obsoleto, ma soprattutto presenta continui guasti e inconvenienti tecnici che mettono a repentaglio il rispetto dei termini processuali e la tempestiva contezza delle iniziative della difesa. La soluzione ragionevole proposta, quale la previsione di un regime transitorio, non è stata presa in considerazione». «Nessun impegno concreto è seguito da parte delle forze politiche che sostengono l’attuale Governo alle iniziative dell’Unione delle Camere Penali Italiane, che in queste settimane ha più volte denunciato le continue disfunzioni ed i malfunzionamenti dei portali», concludono i penalisti.
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