Avvocato specialista: il nuovo regolamento
Il decreto che modifica la professione forense entra in vigore domenica. Mancano, però, le linee guida, la durata della fase transitoria e lo schema formativo.
Entrerà in vigore domenica 27 dicembre il decreto del ministero della Giustizia che introduce il nuovo sistema di specializzazione degli avvocati. Si tratta di un provvedimento atteso da cinque anni ma che, per produrre i suoi effetti, dovrà affrontare un’ultima fase dedicata alla realizzazione del sistema dei corsi di formazione, compito del Ministero, del Consiglio nazionale forense e delle associazioni dell’avvocatura. Bisogna ancora costituire la commissione di esperti incaricata di individuare le linee guida. Di questo gruppo di esperti faranno parte due magistrati ordinari nominati dal dicastero diretto da Alfonso Bonafede, due professori in materie giuridiche indicati dal ministero dell’Università e due avvocati designati dal Consiglio nazionale forense.
Restano anche da decidere l’eventuale riconoscimento degli avvocati che chiederanno il titolo di specialista in virtù della comprovata esperienza e la durata della fase transitoria, finora ipotizzata in 10 anni. I professionisti che in questo arco temporale risultino idonei ai corsi di specializzazione potranno chiedere tale titolo. Si attende di sapere se, a questo scopo, bisognerà sostenere un esame scritto e orale oppure basterà superare la prova finale prevista al termine dei corsi.
Altro traguardo da raggiungere ancora è quello della formazione degli elenchi degli specialisti da parte degli Ordini territoriali. Il regolamento pubblicato alcuni giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale prevede 13 specializzazioni, ovvero:
diritto civile;
diritto penale;
diritto amministrativo;
diritto del lavoro e della previdenza sociale;
diritto tributario, doganale e di fiscalità internazionale;
diritto internazionale;
diritto dell’Unione europea;
diritto della concorrenza;
diritto dell’informazione, della comunicazione digitale e della protezione dei dati personali;
diritto dei trasporti e della navigazione;
diritto della persona, delle relazioni familiari e dei minorenni;
diritto dello sport;
tutela dei diritti umani e protezione internazionale.
Il titolo di specialista non può comprendere più di due settori.
Tratto da La Legge per tutti
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