Anno: XXV - Numero 72    
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Aiga.Necessario modificare l’esame per l’accesso alla professione di avvocato.

Presentata in parlamento un proposta di riforma

Aiga.Necessario modificare l’esame per l’accesso alla professione di avvocato.

I recenti esiti dell’esame scritto per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato hanno fatto emergere tutte le contraddittorietà di un sistema che, come più volte denunciato, somiglia di più ad un concorso pubblico – che si svolge, ormai, con modalità del tutto anacronistiche ed estranee all’effettivo svolgimento della professione – piuttosto che ad una prova abilitativa da eseguire all’esito di un percorso professionalizzante di pratica.

È per tale motivo che L’AIGA ha consegnato all’On. Carmelo Miceli (PD) – che provvederà, quale primo firmatario, a curarne l’iter per il deposito presso la Camera dei Deputati – una proposta di legge avente ad oggetto la riforma dell’esame di abilitazione alla professione forense.

La proposta AIGA prevede una sola prova scritta, l’atto giudiziario, ed una prova orale, oltre che una doppia sessione annuale (a giugno e a dicembre).

Nella riforma prevista dall’AIGA prevede anche la facoltà, rimessa al Ministro della Giustizia, di svolgere la prova scritta con l’ausilio di strumenti informatici.

“L’esame di abilitazione alla professione forense – afferma Antonio De Angelis Presidente nazionale di AIGA – deve rappresentare solo l’ultimo tassello del processo di verifica della idoneità di un giovane ad esercitare la professione di avvocato e non, invece, una “lotteria” in cui anche i più bravi sono costretti ad affidarsi alla sorte sperando di rientrare in una data percentuale di promossi. Occorre assolutamente favorire l’accesso alla professione forense alle giovani generazioni, attraverso criteri di valorizzazione del merito”.

“Si tratta del primo importante passaggio normativo attraverso cui puntiamo a modificare profondamente il sistema dell’accesso alla professione – dice Mariella Sottile della Giunta nazionale AIGA – ; desideriamo sollecitare una riforma strutturata della legge professionale che valorizzi pienamente il merito e le capacità dei nostri giovani praticanti ma, soprattutto, di coloro che svolgono un percorso universitario e di tirocinio forense con profitto, impegno e passione e con l’obiettivo, primario, di diventare “Avvocati”.

 

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