Senza il salario minimo i giovani avranno pensioni povere
Lo dice il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, in un' intervista a La Repubblica
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“È bene che tutti lo sappiano: a salari bassi corrispondono, con il sistema contributivo, pensioni basse.
Fissare una soglia sotto la quale le retribuzioni non possono scendere aiuta a far crescere l’importo delle pensioni future dei giovani, oltre a sostenere l’economia e a combattere le disuguaglianze.
Se si interviene ora, e non a valle, si evita anche una futura ondata di richieste di pensioni di cittadinanza con un esborso importante per le finanze pubbliche” sottolinea. Il presidente Inps Pasquale Tridico in un intervento pubblicato da La Stampa, inoltre aggiunge: “Caro direttore, l’accordo di recente trovato da Consiglio e Parlamento Ue sulla direttiva del 2020 della Commissione dovrebbe finalmente spingere l’Italia ad affrontare il problema del lavoro povero che colpisce oggi circa il 12% dei lavoratori, e lascia circa il 25% a rischio di povertà”. Per Tridico la questione dei salari bassi nel nostro Paese “non è nuova” ma oggi “appare irrinunciabile e urgente: non solo alla luce della fiammata inflazionistica e non solo per migliorare le condizioni dei lavoratori, ma anche per incentivare l’offerta di lavoro. Soprattutto in alcuni settori – sottolinea – come la ristorazione, i servizi alle imprese, la logistica, il turismo, i servizi alla persona o di vigilanza, servizi di informazione, dove l’incidenza dei salari sotto i 9 euro raggiunge picchi di oltre il 50%”. Quindi per il presidente dell’Inps “non possono esserci dubbi: il salario minimo sarebbe un importante ‘assist’ alla crescita del Paese”.
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