Mi vergogno di ciò che accade a Gaza, ma parlare di genocidio è sbagliato
La scrittrice Edith Bruck sopravvissuta alla Shoah: "È l’ora di riconoscere la Palestina. Il governo di Israele non si rende conto del danno che sta provocando agli ebrei che vivono in tutto il mondo".
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“Mi vergogno, mi sembra inconcepibile e mi dispiace che si sia arrivati fino a questo punto. È l’ora di riconoscere la Palestina, ma parlare di genocidio è sbagliato”. Così parla Edith Bruck, scrittrice, poetessa e sopravvissuta alla Shoah, in un’intervista a La Stampa. E aggiunge: “La pace riguarda tutti non solo gli ebrei o i palestinesi […] I giovani che vanno in piazza sono tutti con la Palestina e manifestano contro Israele. Io vorrei che, invece, protestassero per la pace vera, senza schierarsi, senza sostenere solo una parte”.
Ricorda il legame fortissimo con Papa Francesco, ma sulla possibilità che la Chiesa possa fermare le guerre, è scettica:
“Credo che se non è riuscito a fare nulla Papa Francesco difficilmente possa fare qualcosa Papa Leone XIV. Dobbiamo noi tutti fare qualcosa perché quello che sta accadendo riguarda tutti, riguarda la civiltà”.
Bruck rifiuta il termine “genocidio” rispetto a quello che sta accadendo a Gaza:
“Non sono d’accordo. Sono contro chiunque usi la parola genocidio per definire quello che sta accadendo oggi. Purtroppo anche Papa Francesco ha usato questo termine, ormai solo io continuo a oppormi ma io l’ho vissuto e posso dirlo: il genocidio compiuto dai nazisti è completamente diverso”.
E spiega:
“Questo è un massacro spaventoso ma parlare di genocidio significa sminuire il valore di questa parola e di quello che era accaduto con i nazisti. Non bisogna fare confusione, non bisogna banalizzare”.
Il dolore però resta fortissimo e avverte:
“Il governo di Israele non si rende conto del danno che sta provocando agli ebrei che vivono in tutto il mondo. Stanno facendo qualcosa di mostruoso che ha scatenato una nuova ondata di antisemitismo”.
Per Bruck, la via d’uscita passa dal riconoscimento della Palestina e dalla coesistenza dei due popoli:
“Io credo che il governo di Israele dovrebbe lasciare i territori della Cisgiordania ai palestinesi e che ci debba essere il riconoscimento dello stato palestinese prima o poi altrimenti non ci sarà mai fine a questo odio, a questa violenza. L’unica strada da percorrere per uscire da questo orrore è che ci siano due Stati e due popoli che convivono in pace…”.
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