La pandemia della avvocatura italiana.
È una situazione che ha radici molto profonde
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La più rilevante nell’ abbandono della cultura, della competenza, della professionalità e della deontologia..il tutto facilitato dalla progressione geometrica del suo sviluppo per responsabilità gravi , in parte nostre, ma in gran parte dell Stato che ha usato l’avvocatura come area di parcheggio di tanti laureati da troppe Università. Poi il blocco per anni e anni del processo di rinnovamento degli organi rappresentativi , caratterizzati piu’ che altro dalla transumanza da uno all’altro da incancrenite rendite di posizione, difficili da smantellare. Prima al Coa, poi al Cnf, poi in CF poi nelle Unione e chi più ne ha ne metta. Possiamo uscirne solo azzerando tutto per ricostruire dalle macerie privilegiando onesta’,competenza e lungimiranza. Tutto il resto è noia.
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