Incostituzionale far pagare le cure a chi non si vaccina e si ammala di Covid
Dalle chiacchiere si è passati ai propositi, con l’assessore D’Amato della Regione Lazio, che parla di un piano per addebitare le spese delle terapie intensive agli ammalati in questione.
Monta nell’opinione pubblica e nella classe politica l’idea di introdurre la regola di far pagare le spese sanitarie a chi viene ricoverato per Covid e non si è sottoposto alla somministrazione del vaccino pur essendone in condizione. Dalle chiacchiere si è passati ai propositi, con l’assessore D’Amato della Regione Lazio, che parla di un piano per addebitare le spese delle terapie intensive agli ammalati in questione.
Al di là degli aspetti operativi, di assai ardua realizzazione, e al di là della questione delle competenze eventuali ipotetiche a disciplinare un simile profilo, va detto chiaramente che se una simile proposta divenisse norma sarebbe assolutamente incostituzionale. Lo sarebbe sul piano della disciplina del diritto alla salute, e lo sarebbe sul piano dell’art. 3 della Costituzione.
Simili soluzioni sarebbero incostituzionali con tutta probabilità anche se il vaccino fosse obbligatorio, perché difficilmente la sanzione ipotizzabile potrebbe essere di questo tipo, ma è incostituzionalisssima con una vaccinazione non obbligatoria, come quella attuale.
Non ricorrono certo le condizioni per sostenere l’esistenza di differenze di trattamento ragionevoli, e quindi non incostituzionali, tra vaccinati e non vaccinati sul piano dell’eguaglianza.
Quanto alla tutela della salute, il diritto di non curarsi, compresa la mancata prevenzione, è un aspetto pienamente tutelato del diritto alla salute, in quanto versante negativo del diritto.
A oggi rappresenta una libera scelta del cittadino di non vaccinarsi. Di più: un diritto costituzionale vero e proprio.
Il dibattito sulla tassazione dei comportamenti leciti lasciamolo ancora per un pò agli Stati Uniti. Impegniamoci invece in un serio esercizio di informazione e persuasione sull’importanza del vaccinarsi, sia in funzione della tutela individuale che collettiva, senza criminalizzare chi esercita un diritto, pur evidentemente espressione di una carenza di sensibilità sul piano della solidarietà sociale. Vaccinarsi, allo stato, non è certamente un dovere giuridico, anche se l’obbligo può benissimo essere introdotto, introducendo sanzioni su piani diversi dalla tutela del fondamentale diritto alla salute.
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