Anno: XXVI - Numero 116    
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Zangrillo: “Non metteremo risorse in più sulla Sanità”

Il ministro della Pa: «No al salario minimo, definirlo per legge è contro la storia sindacale del Paese»

Zangrillo: “Non metteremo risorse in più sulla Sanità”

«Non metteremo risorse aggiuntive sui contratti per la Sanità. L’ostruzionismo di Cgil e Uil è tutto politico, Landini esprime le sue aspirazioni sui tavoli negoziali…». Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, anticipa così ciò che il governo porterà in trattativa fra meno di dieci giorni, in un braccio di ferro che non pare fermarsi tra l’esecutivo di Meloni e due dei principali sindacati. Si dice «contrario al salario minimo e al referendum sulla cittadinanza», ma spera nell’apertura di una discussione urgente sullo «Ius scholae: lo richiede l’evoluzione veloce della società».

“Non metteremo risorse aggiuntive sui contratti per la sanità.

L’ostruzionismo di Cgil e Uil è tutto politico, Landini esprime le sue aspirazioni sui tavoli negoziali”.

Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, parlando in un’intervista a La Stampa del tavolo negoziale con i sindacati che si terrà il 18 giugno.

Il ministro afferma: “Considero abbastanza surreale che ci siano dei sindacati che fanno ancora ostruzionismo. Questa è la prima volta nella storia repubblicana che un governo mette 20 miliardi sui contratti pubblici in due manovre di bilancio che insieme valgono circa 60 miliardi, garantendo la continuità contrattuale e non proroghe che durano due-tre anni”.

Secondo Zangrillo “Landini avrà aspirazioni per il suo futuro e le sta esprimendo ai tavoli, e tutto questo a danno dei lavoratori. Dicono ‘no’ a risorse stanziate e allo stesso tempo ci chiedono il salario minimo”. Il ministro afferma di essere contrario al salario minimo: “Io ritengo che sia giusto che la definizione dei salari avvenga in un percorso negoziale tra datori e parti sociali. Definire i salari per legge mi pare una soluzione che smentisce la storia sindacale di questo Paese”.

Zangrillo, che non ha votato al referendum, parla anche dello Ius Scholae: “Ora effettivamente non è tra le priorità del governo, ma il mio partito (Forza Italia, ndr) crede che una riflessione debba essere fatta in fretta, visti anche i fenomeni migratori importanti”.

Ansa
   

 

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