Anno: XXVI - Numero 247    
Mercoledì 24 Dicembre 2025 ore 14:30
Resta aggiornato:

Home » Tagli Sanità, Regioni in rivolta

Tagli Sanità, Regioni in rivolta

Malagutti: Per non dover nemmeno ipotizzare che i pazienti non abbiano più l’accesso gratuito alle terapie innovative più costose.

Tagli Sanità, Regioni in rivolta

«I numeri non sono opinioni: il fondo sanitario nel 2024 è al massimo storico di sempre: 134 miliardi. Negli anni prima del Covid stava a 115 miliardi. Non si può dire che abbiamo tagliato». La premier Giorgia Meloni, dallo studio di Porta a Porta, difende l’operato del suo esecutivo (e omette di precisare che la spesa sanitaria vada considerata in rapporto al Pil: in discesa al 6, 4 per cento nel 2024, pari ai livelli pre pandemia). Intanto tre segnali d’allarme in ventiquattro ore danno la misura dell’urgenza: salvare il Ssn, subito, prima che sia troppo tardi. Dopo l’appello di quattordici esperti, ieri all’indirizzo di Palazzo Chigi sono arrivati, a stretto giro, un ammonimento della Ragioneria di Stato sui Lea e l’aut aut della Conferenza delle regioni: se il governo non dovesse ripristinare i finanziamenti di 1, 2 miliardi tagliati dal decreto Pnrr per le opere di sicurezza sismica delle strutture ospedaliere, i governatori potrebbero rivolgersi alla Corte Costituzionale. E il professor Franco Locatelli, oncoematologo di fama mondiale e presidente del Consiglio superiore di sanità di solito è uno che non si schiera. Ma questa volta non ci ha pensato due volte a firmare insieme ad altri 13 scienziati l’appello a salvaguardia del nostro Ssn

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

“Serve un accordo politico sul fine vita, il Parlamento segua la Consulta”

“Serve un accordo politico sul fine vita, il Parlamento segua la Consulta”

23 Dicembre 2025

Il presidente della Cei invita le parti politiche a legiferare, precisa che "la Chiesa non avallerà mai una legge che autorizzi il suicidio o l'eutanasia", ma apre a depenalizzazioni di "alcuni comportamenti in casi determinati di malati terminali". "Ci sono valori per noi fondamentali, poi c'è il principio di laicità"

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.