Pandemia, drammatici i dati sul disagio degli adolescenti
Il 15 giugno una giornata di studi per individuare chiavi di lettura e linee guida per orientare la pratica professionale. Nove studenti su dieci mostrano segni di disagio psicologico
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I dati sono drammatici e quanto emerge dalle più recenti ricerche mostra tutta l’urgenza e la gravità del problema. La pandemia ha reso tutti più vulnerabili, ha generato nuove sofferenze ed ha amplificato quelle che erano presenti anche prima, specie per le famiglie in cui il disagio psicosociale si è sommato alla crisi economica.
Ma è la situazione degli adolescenti che si sta rilevando particolarmente critica: dopo essere stati per mesi a fare lezione dietro ad uno schermo, ad assalire i giovani è oggi il senso di solitudine, ansia, stress. Su base nazionale, nove studenti su dieci mostrano segni di disagio psicologico, anche se appena uno su tre ritiene utile un supporto psicologico. Aumentano gli accessi in neuropsichiatria infantile, anche in emergenza, crescono i tassi di suicidio, dipendenze e psicopatologie, quali isolamento sociale, fobia scolastica, autolesionismo, disturbi alimentari, depressione, ansia, insonnia. E i fenomeni di bullismo e violenza di gruppo si acuiscono al crescere del disagio che gli adolescenti avvertono. Come se non bastasse, alla crescita dell’uso di videogiochi e social fa riscontro una diminuzione delle relazioni dirette con amici, compagni di scuola e insegnanti. Insicurezza e paura con le emozioni che prevalgono.
“I servizi sociali e sanitari e le scuole – sottolinea Rosa Barone, Presidente del Consiglio regionale della Toscana dell’Ordine degli Assistenti sociali – si trovano a fronteggiare una grande sfida con la necessità di ripensare profondamente le rispettive modalità operative per adeguarle alle necessità di contenimento degli effetti prodotti dalla pandemia”. Un carico di lavoro maggiore, a volte nuovo nelle modalità con cui il disagio si esprime e a cui non sempre gli operatori sono preparati a rispondere”.
“Da qui la necessità – spiega ancora Barone – di chiamare a raccolta in una giornata di studi mercoledì 15 giugno, ore 15, “Gli effetti sociali e sanitari della pandemia sui giovani: salute mentale, dipendenze e disagio. Una sfida per i servizi”, le specifiche competenze e professionalità nell’ambito dei servizi socio-sanitari.
“L’obiettivo – conclude la presidente degli Assistenti sociali della Toscana – è di riflettere insieme sulle trasformazioni in atto e sulle sfide che esse pongono ai servizi, fornendo alcune chiavi di lettura che possano aiutare gli Assistenti sociali a rilevare, interpretare e fronteggiare i fenomeni emergenti.”
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