Occupazione nel Lazio: il 20% è lavoro autonomo
La fotografia di Confprofessioni. Con il 39,8% di professioniste il Lazio è la prima regione italiana per opportunità. Ma le donne guadagnano circa la metà degli uomini
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La festa complessiva dei lavoratori include anche il settore rilevante e caratteristico degli autonomi. Sono 454mila secondo le ultime stime di Confprofessioni, il 20% dell’occupazione totale. Al loro interno ci sono quattro scatole: la più consistente con 213mila persone combacia con i professionisti. Al loro impegno quotidiano sono affidati la tutela di diritti fondamentali e la costruzione di opportunità. Quasi la metà opera nelle professioni legali. Seguono sanità, servizi, commercio, finanza e immobiliare. La buona qualità dell’istruzione universitaria e certamente la scelta di indipendenza ed autonomia premiano le donne. Con il 39,8% di professioniste il Lazio e’ la prima regione italiana per opportunità. Un buon risultato che non può certamente essere un approdo definitivo. Basti guardare il livello dei redditi. Se in media un uomo guadagna 46234 euro le donne portano a casa la metà con 23837 euro. Una differenza secca e netta che non è patrimonio dei ragionamenti sul gender gap in termini salariali. Questo squilibrio si aggiunge anche a una piramide professionale evidente. Gli attuari, ovvero chi lavora sulle previsioni di bilancio, guadagnano in media poco meno di 90mila euro l’anno; i cococo giornalisti poco meno di 9mila. E, come ci racconta Andrea Dili Confprofessioni, la metà dei professionisti guadagna meno di 20mila euro l’anno con notevoli difficoltà di ingresso nelle rispettive professioni.
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