La farmacia di Santa Maria di Campagna: realtà importante e aperta anche ai privati cittadini
L’officina farmaceutica conventuale di Piacenza funzionò fino alla fine del ‘700. Il ruolo fondamentale di fra’ Zaccaria
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«Santa Maria di Campagna ha sempre avuto una grande funzione non solo dal punto di vista artistico, ma anche economico. Non tutti sanno che la Basilica era dotata, fino alla fine del ‘700, di una farmacia conventuale veramente importante, con la caratteristica di essere aperta anche ai privati cittadini». A sottolinearlo, il presidente esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani, intervenuto questa sera all’incontro sull’officina farmaceutica dei francescani e la loro farmacopea che si è tenuto nella Biblioteca di Campagna, nell’ambito del programma di Celebrazioni dei 500 anni dalla posa della prima pietra della Basilica.
E la ragione per la quale la farmacia non era riservata ai soli frati e ai soli conversi (quei religiosi che vestivano l’abito senza aver preso i voti) sta nel fatto che la chiesa di Campagna sia nata, come noto, civica, per iniziativa di un gruppo di cittadini che diedero vita alla Fabbriceria. «Quel che non si spiega – ha proseguito il presidente Sforza – è come mai dell’officina farmaceutica del Convento di Campagna non ne parli nemmeno padre Corna nel suo libro. La ragione potrebbe essere quella che dei documenti inerenti la farmacia francescana non c’è traccia nell’archivio del Convento, probabilmente dispersi nel periodo napoleonico».
Il presidente Sforza ha quindi citato uno studio fatto dal dott. Antonio Corvi, il massimo esperto in storia della farmacia, che non ha potuto essere presente all’incontro per ragioni di salute, nel quale si elencano con molta precisione i farmaci galenici (cioè direttamente preparati dai singoli farmacisti, come avveniva una volta), con tutte le specializzazioni che uscivano dalla farmacia di Santa Maria di Campagna (colliri, aceti medicali, estratti, polveri, pastiglie, oli, unguenti, decotti). Nello stesso studio si sottolinea che nel Convento c’era una scuola di farmacia per i frati conversi, che venivano poi mandati in altri conventi in qualità di speziali.
Tra i frati maggiormente citati nello studio del dott. Corvi c’è naturalmente fra’ Zaccaria (al secolo Carlo Francesco Berta, nato a Piacenza nel 1722 e morto all’età di 92 anni), speziale del Convento di Campagna fin dal 1750 (dove allestì un orto botanico), studioso di scienze naturali che mise le sue conoscenze di botanica al servizio della farmaceutica. Di tutto rilievo i suoi erbari, che lasciò alla biblioteca del Collegio Alberoni, dove trovò ospitalità nella seconda parte della sua lunga vita.
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