Il mercato del lavoro in Veneto rallenta nel 2025
Nonostante il saldo occupazionale positivo nei primi mesi.
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Il mercato del lavoro in Veneto nel 2025 mostra segnali di rallentamento rispetto agli anni precedenti, anche se resta un saldo positivo di posti di lavoro dipendente nei primi cinque mesi dell’anno. L’incremento delle cessazioni e la diminuzione delle nuove assunzioni pesano sulle dinamiche occupazionali regionali, specialmente nei settori più sensibili come il turismo e la logistica. Questi dati emergono dall’ultimo rapporto mensile elaborato da Veneto Lavoro, l’agenzia regionale di riferimento per il lavoro.
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Tra gennaio e maggio 2025 il Veneto ha registrato una crescita netta di 56.900 posti di lavoro dipendente. Questo dato conferma una certa vitalità del mercato del lavoro regionale, ma riflette una tendenza più debole rispetto agli ultimi tre anni. La differenza è legata soprattutto a una crescita contenuta delle assunzioni, calate del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024, e a un leggero aumento delle cessazioni. Questo doppio movimento ha prodotto una velocità di crescita più bassa.
Nel dettaglio, maggio ha fatto emergere un quadro più critico. Il saldo occupazionale mensile si è attestato a +16.900, meno rispetto alle 18.500 posizioni nuove create nello stesso mese del 2024. L’incremento delle uscite dal mercato del lavoro è stato del 3% e ha contribuito a questo rallentamento. Settori come turismo e ingrosso-logistica hanno mostrato performance meno brillanti, complicando i conti complessivi.
Le cifre indicano che il mercato del lavoro in Veneto si sta stabilizzando su livelli più bassi rispetto al recente passato. In questo contesto, le oscillazioni nei settori tradizionalmente legati a stagionalità e movimentazioni di merce incidono in modo evidente sulle prospettive di crescita dell’occupazione.
Le tipologie di contratto offrono una visione articolata sulle dinamiche occupazionali del Veneto. Il tempo indeterminato, che rappresenta una forma di stabilità lavorativa, mantiene un saldo positivo di +15.100 posti nei primi mesi del 2025. Questa cifra si allinea con il periodo analogo del 2024, anche se si osserva una frenata nelle nuove assunzioni soprattutto proprio nel mese di maggio. Ciò suggerisce una maggiore cautela da parte delle aziende nell’attivare contratti stabili.
Il tempo determinato continua a generare numeri positivi, ma in calo rispetto all’anno scorso. I contratti a termine aumentano di 41.200 unità, meno rispetto alle 47.000 registrate nel 2024 nello stesso arco temporale. Allo stesso tempo, si segnala una riduzione dell’1% nelle nuove attivazioni e, in controtendenza, un aumento del 2% delle cessazioni. Interessante notare la crescita del 6% nelle trasformazioni da contratto a termine a tempo indeterminato, un segnale che alcune aziende preferiscono una stabilizzazione dopo un periodo di prova.
Queste differenze nella natura contrattuale mostrano un mercato che rifugge dagli scatti veloci e preferisce una progressiva stabilizzazione del lavoro, benché ancora permeato da incertezze legate al contesto economico più ampio.
Il segmento degli apprendisti subisce una riduzione netta nel corso del 2025. I nuovi contratti di apprendistato risultano poco meno di 17.000 fino a maggio, con un calo del 7% rispetto all’anno precedente. Nonostante la diminuzione delle nuove attivazioni, il saldo occupazionale di questo tipo di rapporto di lavoro evidenzia un incremento di soli 610 contratti, forte rallentamento rispetto al +1.700 registrato nel 2024 nello stesso periodo.
Questa tendenza segnala una contrazione nei percorsi di inserimento e formazione lavorativa dedicati ai giovani nel Veneto. L’apprendistato rappresenta infatti un canale importante per l’ingresso nel mercato del lavoro, spesso sostenuto in settori artigianali e industriali.
Le ragioni di questo calo possono essere diverse: cambiamenti nelle esigenze produttive, modelli formativi meno orientati o condizioni economiche che limitano la possibilità di investire su personale in formazione. Il fenomeno richiede attenzione perché impatta sul ricambio generazionale delle competenze professionali e sulla preparazione dei lavoratori alle sfide future.
L’andamento dell’apprendistato e delle altre forme di contratto caratterizzerà in modo decisivo i prossimi mesi, provando a delineare le curve di crescita o decrescita del lavoro dipendente in Veneto. La realtà registra segnali contrastanti, con un mercato che continua a muoversi, ma in cui la cautela prevale su decisioni di assunzione rapide o di lungo termine.
Ansa
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