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Venerdì 2 Maggio 2025 ore 13:55
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Il Governo crede nella valorizzazione del Parco di Pompei

Il ministro della Cultura, Giuli, aprendo il G7 della cultura: "Investiremo nella valorizzazione di altri siti archeologici in Campania, regione ricca di storia e cultura".

Il Governo crede nella valorizzazione del Parco di Pompei

Il Parco archeologico di Pompei è “uno dei luoghi simbolo della cultura italiana“, un sito che “preserva testimonianze straordinarie della storia d’Italia e del mondo intero”. Lo ha spiegato il ministro della Cultura Alessandro Giuli aprendo i lavori della giornata conclusiva del G7 Cultura, summit che si sta svolgendo nel Palazzo Reale di Napoli.

È di ieri la visita dei delegati dei Paesi del G7 nel parco archeologico, che è anche “uno spazio per spettacoli dal vivo e per la valorizzazione dei giovani artisti, un posto che palpita di vita”. “Il Parco archeologico di Pompei – ha aggiunto Giuli – non è soltanto uno straordinario scrigno di tesori dell’antichità e la più realistica rappresentazione di una città dell’antica Roma. È oggi il principale fattore di sviluppo per le comunità dell’area grazie all’attività del parco e alla sua attrattività turistica. È un generatore di cultura e di socialità condivisa. Il governo italiano ha creduto in questa prospettiva di valorizzazione del sito archeologico e ha investito insieme all’Unione europea oltre 100 milioni di euro negli ultimi dieci anni per la messa in sicurezza, per i nuovi scavi, per il miglioramento dei servizi del parco”. “In dieci anni – ha ricordato il ministro – è stata estesa in maniera significativa l’area aperta al pubblico, sono state compiute scoperte archeologiche significative per la storicizzazione del luogo e lo studio della vita pompeiana. I visitatori del Parco sono passati da 2,4 a 4 milioni all’anno. Questi risultati incoraggianti ci spingono a investire nella valorizzazione degli altri siti archeologici di una regione, la Campania, ricca di storia e cultura. È quello che faremo nei prossimi anni”.

Agenzia giornalistica Dire

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