Il Comitato delle professioni chiede il voto online per tutti gli Ordini
Marcoz (vicepresidente Cup e Notariato) in audizione al Senato
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C’è “l’esigenza di estendere anche agli Ordini professionali vigilati da ministeri diversi da quello della Giustizia le procedure previste dall’articolo 31” del decreto ristori, che rappresenta “un imprescindibile strumento per assicurare che gli iscritti agli Ordini professionali possano esercitare il proprio diritto all’elezione dei rappresentanti – territoriali e nazionali – anche attraverso strumenti telematici, al fine di assicurare la suprema esigenza di tutela della salute”. A dirlo, in qualità di vicepresidente del Comitato unitario delle professioni (Cup), il vicepresidente del Consiglio nazionale del Notariato Giampaolo Marcoz, intervenuto in videoconferenza nelle commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, in merito al provvedimento governativo nato per risarcire chi subisce penalizzazioni per le nuove restrizioni imposte per arginare la diffusione del Covid-19. “Anche ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione – ha proseguito, illustrando una proposta emendamentiva scritta dal Cup – appare opportuno” fornire questa possibilità all’intero sistema ordinistico. Si tratta, ha aggiunto, di “una modifica, di natura meramente ordinamentale, non produce nuovi, o maggiori oneri a carico dello Stato”. Nel corso dell’audizione, Marcoz ha voluto pure sottolineare quanto il comparto professionale, assente nelle parti del decreto ristori concernenti gli aiuti al mondo produttivo, sia un “tessuto” che sta soffrendo “al pari degli altri” la crisi generata dalla pandemia.
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