Anno: XXVI - Numero 212    
Mercoledì 5 Novembre 2025 ore 14:30
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Emanuele Fiano torna a Ca' Foscari con la ministra Bernini: "In democrazia si dialoga"

Il parlamentare del Pd nell'Ateneo veneziano dove gli era stato impedito di parlare con la titolare dell'Università: "Io sono per due Stati e dentro questo c'è il mio diritto di difendere il diritto di esistere dello Stato d'Israele". Fuori dall'ateneo contestazioni e slogan contro il deputato.

Emanuele Fiano torna a Ca' Foscari con la ministra Bernini:

“In democrazia le persone parlano anche se hanno opinioni diverse, si incontrano, dialogano, cercano di trovare una sintesi. Le Università sono il luogo dell’incontro e del confronto, negare il diritto di parola a qualcuno è un errore, oltre che una cosa molto brutta, soprattutto se si parla di pace. Pensare di difendere il diritto del popolo palestinese – che anche io difendo – ad avere uno Stato negando a qualcuno il diritto di parola, ha in se una contraddizione insanabile”. Emanuele Fiano, tornato oggi  a Cà Foscari alla presenza del ministro Bernini, per riprendere il discorso sulla pace in Medioriente da dove si era interrotto il 27 ottobre, lo ha detto ai giornalisti al suo arrivo all’Ateneo veneziano.

“Io sono per due Stati e dentro questo c’è il mio diritto di difendere il diritto di esistere dello Stato d’Israele. Io difendo il diritto all’esistenza dello Stato d’Israele e difendo il diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato. Se loro non riescono a contemperare le due cose insieme non è un problema mio” ha sottolineato Fiano.

Fuori dall’Università grande dispiegamento di forze di Polizia e contestazioni del Fronte della Gioventù Comunista in calle larga Cà Foscari, dove davanti al ponte dell’Università un gruppetto del fronte gridava: ‘Fiano venduto, non sei il benvenuto’ scritto su uno striscione e a Campo Santa Margherita dove c’era un gruppo più folto di studenti del Sumud.

“Io è dall’inizio del 2024 che ho scritto, carta canta, che bisognava fermare quella guerra come lo hanno detto milioni di israeliani che sono scesi in piazza – ha proseguito Fiano – Sulla questione del genocidio sono disposto a discuterne con chiunque, ma ci sono illustri storici, penso a Marcello Flores che probabilmente è lo storico più importante sulla questione genocidio che ha pubblicato più di un volume sulla questione non essendo d’accordo ad assegnare questo nome a ciò che è successo a Gaza, alla tragedia. Ultimo punto c’è una Corte Internazionale che sta giudicando Israele da due anni e non ha emesso una sentenza nella quale si dice che Israele sta commettendo un genocidio, per cui discutiamone pure se questo è importante. Io non credo sia importante per affermare i diritti del popolo palestinese, per lottare per la pace, perché la guerra non riprenda, perché le armi cedano il posto alle trattative, ma se qualcuno vuole discutere con me, sempre disponibile. Io non sono d’accordo, conosco la storia, conosco le sentenze con le quali in altri conflitti mondiali e tragedie si è assegnato il nome di genocidio, parliamone pure” ha sottolineato Fiano.

“Qui non siamo in uno stadio in cui ciascuno si ritira nella sua curva. Siamo in un luogo in cui tutti noi possiamo dire, dissentire, controdedurre liberamente con un unico limite: no alla violenza. La violenza non è solo fisica, è anche verbale o gestuale. Oggi l’onorevole Fiano ha ricordato una cosa molto grave, il gesto della P38 fatto il 27 ottobre dai contestatori. Mai in un’aula universitaria e da nessuna part deve accadere. La mia presenza qui vuole esprimere un altro concetto molto chiaro: che l’Università non è una zona franca. Non ci si può nascondere dietro la libera manifestazione del pensiero per commettere dei reati. Chiunque insulti o minacci, che sia in una Università o fuori commette un reato”, ha detto invece ai giornalisti il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.

La rettrice ha deciso di non denunciare questi ragazzi? “È una scelta della dottoressa. La rettrice è il primo gestore della sicurezza all’interno dell’Università. Questo rientra in un concetto di autonomia universitaria che io sono la prima a difendere. La rettrice decide se le forze dell’Ordine devono entrare in Università, se ha bisogno di essere supportata dalle Forze dell’Ordine che vorrei ringraziare perché ci consentono di essere liberi. Perché se noi siamo qui tutti, oggi, e possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero, Emanuele Fiano primo fra tutti, è perché qualcuno fuori ce lo sta consentendo” ha sottolineato Bernini che ha presenziato al discorso di Fiano senza intervenire.

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