Disciplina delle misure preventive per sostenere il contrasto all’evasione dei tributi locali.
Le organizzazioni datoriali Cna, Confcommercio e Upla-Claai della provincia di Catania esprimono forte preoccupazione per l’evoluzione del dibattito sul regolamento comunale.
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«Dopo settimane di confronto costruttivo con le Commissioni consiliari competenti», affermano le tre sigle, «apprendiamo con dispiacere che gli emendamenti migliorativi presentati dai Presidenti delle Commissioni I e IV sono stati dichiarati inammissibili, compromettendo ogni possibilità di rendere il regolamento più equo, proporzionato e rispettoso delle imprese che operano nel rispetto delle regole.
Il testo che si avvia verso l’approvazione presenta gravi criticità:
- assimila indebitamente evasione e morosità, trattando allo stesso modo chi evade volontariamente e chi, per temporanea difficoltà, non riesce a far fronte a un pagamento;
- applica in modo automatico e indistinto la sospensione dell’attività per 90 giorni, senza differenziazione per importo, gravità o intento;
- colpisce in modo sproporzionato le micro e piccole imprese, che non reggerebbero l’impatto economico e reputazionale della sospensione;
- è impraticabile sotto il profilo tecnico-giuridico, anticipando l’efficacia sanzionatoria alla semplice notifica di un avviso di accertamento, senza attendere la definizione del debito;
- rende rigido l’intero impianto sanzionatorio, ignorando gli strumenti già esistenti nel diritto tributario come il ravvedimento operoso e i percorsi collaborativi;
- non tiene in alcun conto lo sforzo delle imprese che hanno correttamente smaltito i rifiuti speciali.
Tale rigidità normativa rischia di provocare danni irreparabili al tessuto economico locale, soprattutto per le attività artigiane, commerciali e di servizio, già fortemente penalizzate da anni di crisi e incertezze. In molti casi, l’applicazione del regolamento potrebbe significare la chiusura definitiva dell’attività.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale e al Consiglio di fermare questo percorso e riaprire il confronto. Lotta all’evasione sì, ma con giustizia, proporzione e buon senso. Senza una distinzione tra chi evade con dolo e chi è inadempiente per difficoltà oggettive, questo regolamento si trasforma in uno strumento punitivo, non preventivo.
Le nostre organizzazioni restano disponibili a collaborare per una nuova versione del testo, coerente con i principi costituzionali e con la realtà economica cittadina. Difendere la legalità non può significare colpire indistintamente il mondo delle imprese».
The Lo Re Report Comunication
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