Catania. Firmato un protocollo sulla legalità
Tra i punti cardine l’intesa con scuole e università
In evidenza
Prevedere momenti di confronto e approfondimento sul tema dell’educazione alla legalità, promuovere eventi formativi e convegni per le figure educative e avviare un’intensa collaborazione con il mondo scolastico e universitario per incentivare l’assunzione di responsabilità del singolo verso la collettività. Sono questi alcuni dei punti cardine del protocollo d’intesa firmato stamattina (13 maggio), nella biblioteca della Corte d’Appello del Tribunale di Catania. Un documento siglato dal presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Catania Alessandro Rizzo, dal presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone Vincenzo Vacirca e da quello degli Avvocati etnei Antonio Distefano.
Un rapporto tra Ordini professionali e giustizia oramai consolidato nel tempo, «finalizzato a rafforzare la nostra presenza sul territorio, soprattutto lì dove crescono e si sviluppano le nuove generazioni», dichiara il presidente della Corte d’Appello di Catania Filippo Pennisi. «Purtroppo la nostra società vive un momento di regressione e vede il moltiplicarsi dei fenomeni caratterizzati da una tracotante arroganza – prosegue – siamo consapevoli che è necessario unire le forze per invertire questa tendenza: il protocollo di oggi muove in questa direzione e si pone l’obiettivo di coinvolgere anche il distretto della Sicilia sud-orientale, di cui fanno parte Siracusa e Ragusa».
L’accordo si focalizza sui giovani studenti, già coinvolti in importanti attività di sensibilizzazione dal Tribunale di Catania. La più recente vede protagonisti in un processo simulato gli studenti di 14 scuole medie della città, coinvolti in una vera e propria udienza, che li rende coscienti di azioni e conseguenze. Il campo dell’istruzione risulta nevralgico anche per il presidente ANM etneo Rizzo: «Secondo gli ultimi sondaggi, il 48% degli intervistati considera l’educazione civica e le iniziative nelle scuole il miglior antidoto per contrastare i fenomeni di illegalità, violenza e criminalità – spiega – chi, come magistrati, notai e avvocati, rappresenta i valori di giustizia deve fare qualcosa in più per la comunità, impegnandosi in prima linea e interfacciandosi con i giovani su temi delicati e attuali. Soprattutto quelli che li vedranno protagonisti nel prossimo futuro, veicolando l’importanza e la centralità della persona nei rapporti sociali. Un impegno che ANM porta avanti da anni attraverso collaborazioni con membri della società civile e famiglie. Un’intesa che ha dato vita a progetti volti a promuovere il rispetto delle regole, consentendo di vivere in un tessuto connettivo più forte».
«Agire nel rispetto delle norme giuridiche non vuol dire mettere in campo solo iniziative di formazione e informazione, ma avviare un vero e proprio processo di responsabilizzazione e riconoscimento della legalità – aggiunge il presidente dei Notai Vacirca – i giovani sono fortemente influenzati dai cambiamenti sociali e culturali, oltre che dai ritmi frenetici di vita e dall’utilizzo massivo di internet e dei social: elementi che spesso veicolano informazioni e modelli spesso incompleti o inesatti. Trasmettere loro i valori su cui si basa il nostro operato è il primo passo per farli sentire cittadini attivi e partecipi, e non solo destinatari passivi di norme di comportamento». Il protocollo prevede incontri periodici tra le parti interessate per pianificare eventi e incontri formativi, «dando un contributo alla crescita e rinascita civile della città e dei territori interessati – commenta il presidente degli Avvocati Distefano – abbiamo il dovere di dare testimonianza dell’importanza dei valori legati alla corretta applicazione della legge». Al momento delle firme era presente anche il sostituto procuratore generale Miriam Cantone, che ha concluso sottolineando l’importante segnale che il documento rappresenta per il territorio.
Altre Notizie della sezione
Università, semestre filtro di Medicina
24 Dicembre 2025Firmato il decreto, ecco come funzioneranno le graduatorie.
“Serve un accordo politico sul fine vita, il Parlamento segua la Consulta”
23 Dicembre 2025Il presidente della Cei invita le parti politiche a legiferare, precisa che "la Chiesa non avallerà mai una legge che autorizzi il suicidio o l'eutanasia", ma apre a depenalizzazioni di "alcuni comportamenti in casi determinati di malati terminali". "Ci sono valori per noi fondamentali, poi c'è il principio di laicità"
Ai professionisti non si regala niente nessuno
22 Dicembre 2025Così il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, dal palco della presentazione del Report 2025 elaborato dal centro studi di AdEPP
