Anno: XXVI - Numero 168    
Martedì 2 Settembre 2025 ore 14:00
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Caporalato, nuovi controlli in arrivo col piano contro il lavoro nero

Il Governo rilancia la sua strategia contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro agricolo. Con il coordinamento del Ministero del Lavoro, un piano interministeriale rafforza i controlli e introduce nuove misure

Caporalato, nuovi controlli in arrivo col piano contro il lavoro nero

Il Governo, con il coordinamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha rilanciato il proprio impegno nella lotta al caporalato, che da anni rappresenta una delle emergenze più gravi del mercato del lavoro nero in Italia.

Attraverso un piano di azioni interministeriali, frutto del confronto con le parti sociali e supportato da investimenti, riforme e nuove strategie di controllo, l’obiettivo è contrastare i fenomeni di sfruttamento sistemico e organizzato, che colpiscono soprattutto i lavoratori più fragili.

Il 1° agosto 2025 si è tenuto al Ministero del Lavoro un tavolo tecnico interministeriale dedicato al monitoraggio dell’attuazione delle misure di contrasto al caporalato agricolo.

Presenti tre ministri:

  • Marina Calderone (Lavoro e Politiche Sociali);
  • Francesco Lollobrigida (Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle Foreste);
  • Matteo Piantedosi (Interno).

Il confronto ha coinvolto anche le parti sociali e datoriali.

I ministri hanno espresso una linea comune: contrastare lo sfruttamento del lavoro agricolo non solo attraverso la repressione, ma anche tramite strumenti normativi, tecnologici e organizzativi che permettano di prevenire e intercettare le situazioni a rischio prima che degenerino.

Nel piano trova spazio anche un investimento sull’innovazione digitale, con l’obiettivo di semplificare le procedure burocratiche, velocizzare i controlli e migliorare l’incrocio dei dati tra ministeri, enti locali, Inps, Inail e Ispettorato del Lavoro.

L’obiettivo è costruire un sistema di allerta precoce, capace di individuare situazioni potenzialmente illegali prima che si trasformino in casi di sfruttamento conclamato e lavoro nero.

Cosa cambia e chi rischia

Il nuovo piano d’azione mette al centro diversi assi strategici, che si tradurranno nei prossimi mesi in un rafforzamento dei controlli e nell’introduzione di nuove misure che coinvolgeranno imprese, intermediari, lavoratori e istituzioni locali.

Nello specifico è previsto un aumento dei controlli ispettivi da parte del Ministero del Lavoro, che ha annunciato un rafforzamento significativo degli organici degli ispettori, con nuovi ingressi presso Inps e Inail.

Questo consentirà di intensificare le ispezioni nei campi, nei centri di raccolta e nelle aziende agricole.

I controlli potenziati saranno mirati e si avvarranno di strumenti tecnologici per l’incrocio dei dati, con l’obiettivo di identificare situazioni anomale come:

  • presenza di lavoratori non dichiarati o sottoinquadrati;
  • orari di lavoro non compatibili con i contratti stipulati;
  • condizioni degradanti.

A rischiare sono quindi soprattutto gli imprenditori agricoli che ricorrono a manodopera irregolare, ma anche caporali e intermediari informali. Le sanzioni possono comprendere multe, revoca di licenze e accesso a fondi pubblici, e nei casi più gravi, l’arresto.

Aiuti previsti ai lavoratori agricoli

Un’altra importante misura introdotta per riconoscere maggiori tutele ai lavoratori agricoli riguarda la cassa integrazione per il caldo eccessivo e in caso di emergenze climatiche (siccità e alluvioni, ad esempio) anche per gli stagionali.

La novità amplia il sistema di protezione sociale e si inserisce in un quadro di tutela della dignità del lavoro agricolo.

Quindi chi continua a operare fuori dalle regole dovrà fare i conti con un sistema sempre più attrezzato a rilevare e punire lo sfruttamento. Chi invece decide di rispettare i diritti dei lavoratori, potrà contare su strumenti nuovi e incentivi che verranno potenziati, per un mercato più giusto e trasparente.

 

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