Dopo la bugia sulla tirata di capelli Prodi fa l’offeso
L'ex presidente del Consiglio: "Ho una storia, non accetto strumentalizzazioni né derisioni".

“Ritengo sia arrivato il momento di chiarire alcune cose rispetto a quanto accaduto sabato, 22 marzo, a margine della presentazione del mio ultimo libro. Il gesto che ho compiuto appartiene ad una mia gestualità familiare. Mi sono reso conto, vedendo le riprese, di aver trasportato quasi meccanicamente quel gesto in un ambito diverso. Ho commesso un errore e di questo mi dispiaccio. Ma è evidente dalle immagini e dall’audio che non ho mai inteso aggredire, né tanto meno intimidire la giornalista”. Lo precisa Romano Prodi. Poi, aggiunge: “Questa vicenda mi offre l’occasione per una riflessione che forse è utile. Penso sia un diritto di ciascuno, non importa affatto quale ruolo abbia ricoperto nella vita, rivendicare la propria storia e la propria onorabilità e non accettare, come un destino inevitabile, la strumentalizzazione e persino la derisione dilaganti, anche grazie alla potenza della rete. Come se un’intera vita non contasse, come se il futuro non esistesse”.
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