Anno: XXVI - Numero 159    
Mercoledì 20 Agosto 2025 ore 14:00
Resta aggiornato:

Home » In Puglia scatta il supplemento musica

In Puglia scatta il supplemento musica

Un nuovo caso scontrino è scoppiato a Ostuni, in provincia di Brindisi, dove ai clienti di un locale è stato richiesto il supplemento per la musica.

In Puglia scatta il supplemento musica

Negli ultimi anni, soprattutto durante l’estate, il tema dei “casi scontrino” è diventato un vero e proprio fenomeno in Italia. Da nord a sud, quasi ogni settimana emergono episodi che finiscono sui social o sui giornali, accendendo il dibattito pubblico. Che si tratti di un sovrapprezzo inatteso o di un prezzo rialzato, la questione dei conti “gonfiati” suscita sempre discussioni, ironia ma spesso anche indignazione. Uno degli ultimi casi che sta facendo molto parlare è quello che riguarda il supplemento per la musica inserito nello scontrino di un locale in Puglia.

Il caso scontrino in Puglia: spunta il supplemento musica

L’ultimo episodio di un caso scontrino in Italia arriva dalla Puglia, precisamente da Ostuni, una delle mete turistiche più frequentate della regione. La vicenda è stata riportata da ‘Rainews’. Un gruppo di quattro visitatori, dopo aver ordinato un aperitivo in un locale del centro, si è ritrovato addebitato sullo scontrino una voce inattesa: “Musica”.

Il conto comprendeva cocktail e succhi con prezzo pari a circa 15 euro per ogni drink alcolico e 5 euro per un succo di frutta, oltre ad alcuni stuzzichini. Ma a sorpresa sono stati inseriti ulteriori 8 euro, due per ciascun cliente, per un sovrapprezzo etichettato appunto come “musica”.

Il sottofondo musicale, a cura di un dj, era stato effettivamente apprezzato dai clienti, ma nessuno di loro si sarebbe aspettato di trovarlo come voce separata sullo scontrino. Il risultato è stato un conto finale di circa 18 euro a testa per un aperitivo, con un “supplemento musica” che, come riportato da ‘Rainews’, potrebbe essere stato una sorta di costo del coperto mascherato sotto un’altra voce. Una scelta che ora sta facendo discutere, soprattutto in un’estate già ricca di polemiche sui prezzi e con costi della vita in costante aumento.

Altri casi scontrino in Italia nell’ultimo periodo

Quello di Ostuni non è un episodio isolato. Da settimane, infatti, i social e le cronache locali segnalano casi analoghi in varie città italiane. Uno dei più discussi arriva da Bari, dove un cliente di una pizzeria si è visto addebitare 50 centesimi per una semplice spolverata di pepe sulla pizza. Lo scontrino, fotografato e diffuso online, riportava chiaramente il costo aggiuntivo oltre al prezzo delle due pizze, delle bevande e del coperto.

Sempre in Puglia, a far discutere è stato anche il caso di un panzerotto venduto a 4 euro in una sagra dell’entroterra salentino. A segnalare l’episodio è stato il giornalista Danilo Lupo, che in un post su Facebook ha ironizzato sulla scelta di ribattezzare il panzerotto “calzone leccese”, quasi a giustificare il prezzo più alto.

A generare clamore è stata anche la testimonianza della nuotatrice Elena Di Liddo, che ha raccontato via Instagram di aver pagato 1,50 euro per la rimozione di un ingrediente dalla pizza. Nello specifico la nuotatrice aveva richiesto di rimuovere dei pomodorini che non voleva. Un costo percepito da molti come paradossale, soprattutto considerando che si trattava di un elemento tolto e non aggiunto.

Infine, a Oderzo, in provincia di Treviso, due clienti hanno denunciato un sovrapprezzo per aver chiesto che una brioche fosse tagliata a metà, una cosa già accaduta tempo fa in un altro locale dove è stato richiesto un supplemento per il taglio di un toast

Virgilio

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Il ritratto rifiutato

Il ritratto rifiutato

18 Agosto 2025

Oltre 46mila enti pubblici hanno detto no ai ritratti di Re Carlo III: un segnale chiaro del declino del consenso per la monarchia britannica.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.