Bonus casa: tributaristi, bene decreto per prevenzione frodi
Int, 'ma non a scapito di contribuenti e imprese'
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Con l’emanazione del decreto legge n.157/2021 il c.d. decreto antifrode bonus edilizi, pubblicato in G.U. a tempo di record e con effetti retroattivi con buona pace del divieto di retroattività previsto dallo Statuto del contribuente, sono stati estesi visto di conformità ed asseverazione delle spese a tutte le tipologie di bonus edilizi, già previsti per il 110%. Occorrono urgentemente chiarimenti e l’ Istituto Nazionale Tributaristi (INT) ritiene che dovrebbero essere esclusi i piccoli interventi che altrimenti subirebbero una flessione poiché i relativi bonus verrebbero vanificati dai costi di certificazione ed asseverazione. Inoltre con l’estensione del visto di conformità gli intermediari fiscali abilitati che sino al 10 novembre hanno gestito le comunicazioni telematiche per conto dei propri assistiti, ma non essendo ancora inspiegabilmente autorizzati all’apposizione del visto di conformità formale, subiscono una danno economico non potendo più svolgere una loro specifica attività. Se non sarà posto rimedio a questa incomprensibile discriminazione, saranno inevitabili ricorsi per i danni economici e morali subiti, anche rivolgendosi alle istituzioni dell’ Unione europea. “ Abbiamo evidenziato la problematica alla Prof.ssa Maria Cecilia Guerra, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed al Presidente della Commissione Finanze e tesoro del Senato Sen. Luciano D’Alfonso” ha dichiarato il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno, che ha sottolineato “ la retroattività delle norme contenute nel decreto evidenzia la necessità di rendere più efficace e non derogabile il divieto di retroattività delle norme fiscali previsto dallo Statuto dei diritti del contribuente, inoltre migliaia di intermediari fiscali abilitati che sino a ieri hanno gestito le comunicazioni di cessione e sconto in fattura vengono esclusi da tale attività, per quanto poi attiene ai piccoli interventi edilizi, con i nuovi costi derivanti da certificazione ed asseverazione, riducono o vanificano i vantaggi dei bonus, con inevitabile perdita di attività soprattutto delle imprese di minori dimensioni. E’ assolutamente giusto prevenire le frodi, ma non a danno dei contribuenti ed imprenditori corretti. Mi auguro che nella conversione in legge del decreto antifrode si ponga rimedio ad una situazione che da un lato vanifica i bonus e dall’ altra discrimina una parte di professionisti e peserà negativamente sui lavori di minore dimensione con percentuale di detrazione del 50 o del 65 per cento. Occorrono correttivi immediati ed ottimizzare l’utilizzo dei dati in possesso dell’ Amministrazione finanziaria evitando la richiesta di certificazioni meramente formali ma costose per il cittadino-contribuente.”
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