Medici, ok alla riforma Nordio
Dal Guardasigilli apertura al dialogo con Anaao e Acoi dopo l’ok del Cdm alla delega sulle professioni sanitarie.
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 Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha ricevuto a via Arenula i vertici delle principali associazioni rappresentative della categoria medica. All’incontro hanno preso parte il segretario nazionale di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, il presidente dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi), Vincenzo Bottino, e il past president Marco Scatizzi.
L’appuntamento è arrivato a pochi giorni dall’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge delega di riforma delle professioni sanitarie, un provvedimento che interviene in maniera significativa sul tema della responsabilità professionale. In base al testo, la punibilità dei medici verrà circoscritta ai soli casi di colpa grave, escludendo le ipotesi di colpa lieve.
Durante l’incontro, il Guardasigilli ha sottolineato con fermezza che la riforma non nasce per proteggere i professionisti, bensì per difendere i cittadini dalle distorsioni della cosiddetta medicina difensiva. “Questa pratica – ha spiegato Nordio – è perniciosa per i pazienti e per il sistema sanitario. Le riforme si fanno nell’interesse della collettività, non di una categoria”.
I rappresentanti delle associazioni hanno accolto con favore le parole del ministro e la direzione intrapresa dal governo. “Abbiamo convenuto sulla necessità di continuare a lavorare per garantire alla categoria e ai pazienti una riforma seria e organica – ha dichiarato Di Silverio –. Il provvedimento varato è stato un primo passo, ora occorre consolidarlo”.
Per Bottino si tratta di “un fatto di civiltà che tutela chi cura e chi è curato, riducendo la medicina difensiva e restituendo tempo e qualità ai pazienti”. Sulla stessa linea anche Scatizzi, che ha posto l’accento sulla necessità di non interrompere il percorso parlamentare: “È importante portare avanti l’iter della riforma proposta dalla Commissione di via Arenula presieduta da Adelchi d’Ippolito, per completare il quadro normativo della nuova responsabilità medica e rafforzare le tutele dei cittadini”.
Il confronto tra governo e associazioni di categoria ha dunque segnato una tappa significativa nel dibattito sulla riforma sanitaria. La limitazione della responsabilità penale ai soli casi di colpa grave, se da un lato alleggerisce la pressione sui medici, dall’altro punta a contrastare prassi distorsive che spesso portano a un eccesso di esami e trattamenti non necessari, con ricadute negative su tempi e risorse del sistema sanitario.
L’auspicio condiviso è che il Parlamento possa accelerare i lavori per dare in tempi rapidi un assetto stabile e chiaro alla responsabilità medica, con l’obiettivo di coniugare la serenità dei professionisti con la sicurezza dei pazienti.
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