Anno: XXVI - Numero 107    
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No a riforme o modelli organizzativi calati dall’alto

Anelli (FNOMCeO): “I medici chiedono di essere ascoltati”.

No a riforme o modelli organizzativi calati dall’alto

“La campagna di denuncia messa in campo dal sindacato Anaao-Assomed è paradigmatica di quanto sta avvenendo nella nostra sanità, dove il ruolo dei sindacati è sempre più marginalizzato e il principio costituzionale della partecipazione dei lavoratori ai momenti decisionali è sempre meno tenuto in considerazione, a tutti i livelli”.

Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, all’indomani del rapporto di Anaao-Assomed, che ha rilevato e denunciato molteplici violazioni, da parte delle Aziende sanitarie, di natura contrattuale e normativa.

“I medici chiedono innanzitutto di essere ascoltati – constata Anellie da tempo ce ne rendiamo conto dal nostro punto di osservazione privilegiato, che comprende e sintetizza le diverse anime della Professione. Anche nell’ultimo Comitato Centrale siamo stati testimoni dei drammatici resoconti dei colleghi che lavorano negli ospedali così come sul territorio. Il nostro appello è questo: riprendere subito il dialogo tra le parti datoriali e le rappresentanze dei lavoratori, così come deve avvenire, per le cure primarie, con le Regioni”.

“La nostra Costituzione – spiega – all’articolo 1 fonda la Repubblica proprio sul lavoro, diritto-dovere che percorre tutta la Carta e che viene fissato tra i principi fondamentali: all’articolo 3 si definisce quale  compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Quale Ente sussidiario dello Stato, abbiamo anche noi il dovere di sostenere questo principio di partecipazione democratica dei medici nelle decisioni che riguardano la sanità, respingendo ogni organizzazione che non li veda consultati, così come ogni riforma calata dall’alto”.

“Un esempio di consultazione virtuosa delle parti – aggiunge Anelliè quello che ha portato, in Puglia, alla ratifica dell’Accordo integrativo regionale per la medicina generale, istituendo un modello che, ne siamo certi, porterà benefici ai cittadini e al Servizio sanitario. Viene così introdotto un principio importante, che richiama e rispetta quelli costituzionali di partecipazione democratica quale strumento per garantire la libertà e la dignità dell’uomo. Aver sottoscritto un accordo insieme con le rappresentanze sindacali significa aver sposato l’idea dei ponti, della condivisione, del dialogo, che Papa Leone XIV ha posto alla base del suo pontificato, evitando la tentazione di imporre dall’alto le proprie ideologie”.

“Il ruolo dei sindacati, ai quali sempre la Costituzione affida la rappresentanza dei lavoratori – conclude – è dunque fondamentale. E, in sanità, solo un dialogo con i professionisti, attraverso i loro rappresentanti, può far emergere le loro istanze, le criticità dei modelli organizzativi e di lavoro, i rischi correlati, frenando quell’abbandono che è oggi il principale pericolo per la tenuta del nostro Servizio sanitario nazionale e quindi il vulnus più grave per la garanzia del diritto dei cittadini a veder tutelata la propria salute”. 

Ufficio Stampa FNOMCeO

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