Affidabilità fiscale: Professionisti in testa alla classifica
La ricerca dell'Osservatorio delle libere professioni rivela che il 57% dei professionisti raggiunge un punteggio ISA superiore a 8, un valore ben oltre la media del 44% relativa a tutti i contribuenti.
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Le più affidabili sono le attività sanitarie e di consulenza.
I contribuenti fiscalmente più affidabili sono quelli che svolgono attività professionali. È quanto emerge da un’analisi condotta dall’Osservatorio delle libere professioni sui dati ricavati dall’applicazione degli ISA, gli indici sintetici di affidabilità fiscale. Secondo la ricerca, infatti, la maggior parte dei soggetti ISA che svolge attività professionali, raggiunge un punteggio superiore a 8, mentre in tutte le altre categorie la maggioranza dei contribuenti presenta un punteggio inferiore.
Ricerca Osservatorio: il 57% dei Professionisti Ottiene un Alto Punteggio ISA
In buona sostanza, se la generalità dei contribuenti censiti dagli ISA risulta fiscalmente affidabile (ovvero con un punteggio ISA superiore a 8) nel 44,1% dei casi, nelle attività professionali tale valore sale al 57,0%. Il dato, peraltro, risulta in netto miglioramento rispetto all’anno di introduzione degli ISA: a fronte di un tasso di affidabilità passato dal 39,4% del 2018 al 44,1% del 2022, nelle attività professionali si è registrato un incremento ancora più significativo, dal 47,7% al 57,0%.
Le Professioni più Affidabili per il Fisco: Sanità e Consulenza
Nello specifico, tutte le attività professionali presentano un tasso di affidabilità superiore al 50%, con quelle sanitarie e quelle di consulenza che guidano la classifica dei contribuenti che l’Amministrazione finanziaria ritiene più affidabili.
Affidabilità Fiscale e Natura Giuridica: l’ampia forbice tra Professionisti e Società di Capitali
Se si fa riferimento alla natura giuridica con cui viene esercitata l’attività, il grado di affidabilità delle persone fisiche che svolgono attività professionali si attesta sul 58,3%, valore che scende al 52,8% per le società di persone e al 39,9% per le società di capitali. Quest’ultimo valore potrebbe essere influenzato dal particolare meccanismo di funzionamento delle società tra professionisti (STP) costituite in forma di società di capitali o cooperative, che – attraverso la doppia fatturazione delle prestazioni rese – tende ad azzerare il reddito in capo alla STP a favore di quello dichiarato dai soci del sodalizio.
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