Ddl Bilancio 2026: le osservazioni dei Consulenti del Lavoro
La revisione dell’art. 129, co. 10, tra le proposte della Categoria in audizione presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato.
 Rivedere l’articolo 129, comma 10, della bozza di Legge di Bilancio 2026, che subordina il pagamento dei compensi ai professionisti da parte delle Pubbliche Amministrazioni alla presentazione di certificazioni di regolarità fiscale e contributiva. Pur condividendo l’obiettivo di contrastare l’evasione, i Consulenti del Lavoro, nel corso dell’audizione che si è tenuta oggi presso le commissioni Bilancio di Senato e Camera dei Deputati, in sede di esame del Disegno di legge di Bilancio 2026, evidenziano come la norma rischi di tradursi in un aggravio burocratico e in ulteriori ritardi nei pagamenti, chiedendo che le verifiche siano effettuate d’ufficio dalle amministrazioni tramite le banche dati di Agenzia delle Entrate, Inps e Casse previdenziali, in coerenza con i principi di semplificazione e buon andamento sanciti dall’articolo 97 della Costituzione. Nel documento, il Consiglio Nazionale dell’Ordine formula proposte su diverse misure della Manovra, con l’obiettivo di rendere le norme più eque, semplici e attuabili. In tema di lavoro, apprezzata la tassazione agevolata dei rinnovi contrattuali e dei premi di produttività (art. 4), ma sui primi si propone di innalzare a 40mila euro il limite dei redditi agevolabili per ampliare la platea dei beneficiari e di estendere l’applicazione dell’imposta sostitutiva anche ai rinnovi contrattuali sottoscritti prima del 2025. Giudizio positivo anche sull’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato (art. 37), per la proroga dell’Ape sociale (art. 39) e per il rafforzamento degli ammortizzatori sociali (art. 40). Ampio consenso, inoltre, per le misure a sostegno della genitorialità – dagli incentivi alle madri lavoratrici (artt. 46 e 48) alla priorità nella trasformazione dei contratti per chi ha figli (art. 49) – e per l’istituzione del Fondo per il caregiver familiare (art. 53), considerato un passo importante verso il riconoscimento del valore sociale dell’assistenza non professionale. Sul fronte fiscale, l’Ordine valuta positivamente la riduzione dell’aliquota Irpef al 33% (art. 2), ma invita a preservare le detrazioni per i premi assicurativi contro eventi calamitosi. Riserve, infine, sull’articolo 26, che limita l’utilizzo dei crediti in compensazione: misura ritenuta eccessiva, per la quale si propone un controllo preventivo a partire dalla soglia dei 100mila euro.
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