Povere ragazze tutte e due sono in mezzo a un guado.
La Meloni si svegli dal sogno di essere la "pontiera”. Alla Schlein è difficile stare con un piede in tre staffe.
In evidenza
Finita l’illusione della Meloni l’illusione di essere considerata partner privilegiata da The Donald nel trattamento tariffario. Il Tycoon l’ha usata per scardinare la Ue.
Alla presidente del Consiglio dovrebbe esser sempre più chiaro di essere stata semplicemente usata da The Donald come scardinatrice della Ue e pertanto si unisca decisamente a quelli che a Bruxelles hanno più voce in capitolo.
Mi sono perso la reazione di Salvini. Ha detto qualcosa o ha già preso l’aereo per andare a vendere agli americani la nostra alta velocità? (speriamo che non gli venda anche le centraline di controllo, quelli ultimamente sembrano piuttosto permalosi e se gli vendiamo delle ciofeche è anche il caso che ci bombardino…).
Veniamo adesso al Pd. Povera Schlein, non l’hanno vista arrivare e ora vorrebbe tanto andarsene allo stesso modo, senza farsene accorgere, invisibile, inavvertitamente, dimenticata.
Così quel partito non va da nessuna parte. Temo che il Pd sia troppo influenzato da una fetta degli elettori di sinistra radicale che non voterebbero mai Pd, ma che sono sempre prodighi di buoni consigli
Ma perché non si prende semplicemente atto che Elly Schlein si trova in sintonia con Giuseppe Conte e il suo M5s iperpacifista e con Avs?
Cioè perché non si prende atto che Elly Schlein è una gruppettara di sinistra radicale, e che, se potesse, scenderebbe in piazza a fianco del M5s e della sinistra estrema con addosso un eskimo (ma del colore giusto secondo la sua armocromista) e strillando “pace!”, “mettiamo fiori nei nostri cannoni!”, “yankee go home!”, e magari occuperebbe anche una scuola, già che c’è?
E che, se potesse, avrebbe smesso di votare a favore dell’invio di armi all’Ucraina già da un pezzo?
Se è restia a farlo è solo perché perderebbe una fetta del partito, e, siccome è “testardamente unitaria”, vuole tenere unita tutta la sinistra per la sua ammucchiata antifa, ma è evidente che non condivide niente con la sinistra moderata, centrista e riformista.
Altre Notizie della sezione
Il ritorno dei riformisti e la sfida a Elly Schlein
27 Ottobre 2025Dietro la nascita della corrente riformista c’è la crisi d’identità del Pd: tra il movimentismo di Schlein e il richiamo al governo dei moderati, si riapre il confronto sull’anima del centrosinistra.
Camale-Conte torna a colori: il ritorno del moderato radicale
24 Ottobre 2025Tra pochette e mozioni autonome, l’ex premier cambia pelle ma non destino: la fame di Palazzo Chigi è tornata.
La giustizia trasformata in feudo: quando i tribunali diventano “casa loro”
23 Ottobre 2025L’Associazione Nazionale Magistrati scambia i palazzi di giustizia per sedi di partito e rivendica una “proprietà” morale e fisica dei tribunali. Ma la giustizia non è dei magistrati: è dei cittadini. E il suo primo dovere è restare neutrale.
