Ma è ancora obbligatorio il versamento in cassa?
Perché’ i professionisti sono obbligati per legge a versare i contributi alle casse di previdenza?
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“Nel 2014 il Ministero dell’Economia lanciò una bozza in consultazione per la regolamentazione degli investimenti delle Casse che si sono messe di traverso perché non erano d’accordo sui vincoli quantitativi. E, effettivamente posso riconoscere che la bozza di decreto era molto bizantina”. Lo afferma il Presidente del Mefop, prof. Mauro Marè, ascoltato ieri 14 marzo 2024 in Bicamerale sugli enti previdenziali, sostenendo, poi, che “da lì in avanti, le Casse private dei professionisti hanno sempre fatto una battaglia per non avere nessun tipo di regolamentazione. I fondi pensione ne hanno uno, le Casse no”. (Fonte: ANSA del 14.03.24).
Il prof. Marè, nella sua audizione, è andato anche un po’ oltre affermando che dalle Casse il messaggio che arriva ai Ministeri vigilanti è “non vogliamo essere controllate. Abbiamo il nostro profilo di asset allocation, deciso dalle stesse Casse, e lo mettiamo in pratica”.
La Commissione bicamerale ha acquisito anche le slide del prof. Mauro Marè sugli investimenti degli investitori previdenziali nell’economia reale.
In data 27.02.2004 è stato approvato, in via definitiva dal Senato, il disegno di legge cd. DDL Capitali.
Il DDL Capitali è finalizzato a portare verso l’economia reale le risorse delle Casse di previdenza e dei fondi pensione che, all’art. 15, sono state equiparate a tutti i soggetti abilitati, con regole semplificate, al pari cioè di SIM, banche, assicurazioni, OICR e intermediari finanziari.
Più facile investire?
Senz’altro sì, ma senza il regolamento per gli investimenti non vi sarà alcuna tutela legale per i professionisti, obbligati ad iscriversi alle Casse di riferimento.
La conseguenza è che le pensioni diventeranno “volatili” il che non realizza certo le finalità dell’art. 38 della nostra Carta Costituzionale.
Se per i fondi pensione, che gestiscono la previdenza complementare di secondo pilastro, volontaria, le regole ci sono, è lecito chiedersi se valga ancora l’obbligatorietà dei versamenti contributivi alle Casse di previdenza.
Senza regole cogenti, a mio giudizio, l’obbligatorietà viene meno.
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