Le criticità del bilancio consuntivo di Cassa Forense 2024
È stato pubblicato sul sito istituzionale un tomo di 388 pagine che pochissimi iscritti andranno a leggere.
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Offro alcuni elementi di criticità a fronte del mainstream corrente per il quale “Bilancio consuntivo 2024: crescono il patrimonio e l’avanzo economico di Cassa Forense” (Fonte: Cassa Forense, 29.04.2025).
«Gli scenari demografici
La popolazione degli avvocati e praticanti iscritti alla Cassa al 31/12/2024 mostra, per il quarto anno consecutivo, una flessione nella sua consistenza numerica rispetto a quanto registrato nell’anno precedente. Il numero degli iscritti alla Cassa è passato, infatti, da 236.946 posizioni di contribuenti (iscritti e pensionati contribuenti) presenti al 31.12.2023 a 233.260 posizioni presenti alla data del 31.12.2024, con un decremento di circa l’1,6%.
La contrazione del numero degli iscritti registrata negli ultimi anni è in realtà riconducibile oltre che a una contrazione del numero di nuove iscrizioni, in particolare ad un incremento davvero consistente del numero di cancellazioni e/o sospensioni dagli albi e, pertanto, di conseguenza cancellazioni dalla Cassa.»
Pur tuttavia nella redazione dell’ultimo Bilancio tecnico, Cassa Forense ha ipotizzato sino al 2070 una crescita zero,
il che prospetta una situazione che non tiene conto del dato reale, ormai consolidato, della diminuzione degli iscritti con gravi ripercussioni sulle proiezioni finali, sia in termini di asset allocation che di sostenibilità.
Alla pag. 15 della relazione sulla gestione si afferma che:
“L’ammontare dei crediti istituzionali complessivi risultanti dal bilancio è di € 2.981.041.752” dei quali 1.493.739.074,78 è costituito da crediti verso gli iscritti, per fortuna in diminuzione del 9,7% rispetto al 2023 ma con la segnalazione che “prudentemente, tutti i crediti descritti in bilancio e, in particolare, i crediti verso le concessionarie immobilizzati, sono stati attenzionati al fine di appostare in bilancio un fondo svalutazione crediti congruo (476 milioni circa corrispondente al 34% del totale) che tenga conto di tutti i fenomeni inerenti la stima della presumibile esigibilità, in funzione anche della temporalità degli incassi”.
«Avanzo da Bilancio tecnico attuariale
Il presente Bilancio utilizza i dati contenuti nel bilancio tecnico attuariale base 31.12.2022 redatto sia a normativa vigente (ante riforma) che a normativa variata (post riforma) a supporto della riforma previdenziale nel corso del suo iter di approvazione le cui risultanze sono esposte nella tabella che segue.
»
Per quanto detto più sopra, parlando della demografia, a mio giudizio, i dati del Bilancio tecnico attuariale, base 31.12.2022, non sono corretti, con ripercussione quindi negativa sia sull’asset allocation, sia sulla sostenibilità.
«Funding ratio
Si ricorda che, dopo ampi approfondimenti e confronti sia interni che con l’Advisor ex post e l’Attuario esterno dott. Coppini, il CDA ha approvato in data 03.05.2017 il modello da applicare per il calcolo del Funding Ratio, individuando la metodologia ABO (Accrued Benefit Obligation) come maggiormente rappresentativa per monitorare (in funzione del nostro sistema previdenziale) il grado di capitalizzazione del sistema.
In considerazione della funzionalità di tale indicatore il CdA ha altresì stabilito che:
- l’Attuario effettua il calcolo del Funding Ratio annuale utilizzando l’ipotesi di attualizzazione in linea con le indicazioni ministeriali del Bilancio tecnico; tale logica di quantificazione viene utilizzata per la redazione del documento “Piano degli indicatori e dei risultati attesi” da allegare al bilancio consuntivo in quanto reso obbligatorio dal DM del 27/3/2013 in ottica di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche.
- il risk Advisor ex-post, incaricato dell’aggiornamento dell’ALM e della definizione dell’AAS, utilizzando i dati del passivo potenziale forniti dall’attuario determina il Funding Ratio (a 30 e 50 anni), applicando ipotesi più propriamente “finanziarie”, utilizzando curve di sconto coerenti con il raggiungimento di obiettivi di capitalizzazione a lungo termine.
È opportuno ricordare che il Funding ratio calcolato dall’attuario si basa sulla curva di attualizzazione prevista dal bilancio tecnico dell’anno di riferimento mentre le curve adottate dall’Advisor sono di estrazione finanziaria (Risk free- Europe Corporate A- titoli di stato Italia).
La tabella sottostante riporta i valori del Funding Ratio ricalcolati dall’Attuario esterno (dott. Coppini, anni 2014-2020 e Studio De Angelis Savelli anni 2021-2023) e dall’attuario interno per l’anno 2024:
La tabella che segue riporta, invece, i valori del Funding Ratio ricalcolati dai Risk Advisor ex post che si sono avvicendati nel tempo a partire dal 2015:
»
Ricordo che il funding ratio misura il rapporto tra la patrimonializzazione di Cassa Forense e l’ammontare del debito latente, indispensabile per la costruzione dell’ALM – Asset Liability Management.
Sul punto, per non dilungarmi oltre, richiamo il Quaderno n. 1/2023 “Analisi della stabilità finanziaria, Applicazione del Funding Ratio, Indice di copertura patrimoniale” del prof. Alessandro Trudda, predisposto per la Cassa dei Commercialisti (https://newsletter.cnpadc.it/sites/default/files/allegati_studi/2023/Quaderno_1-2023_Analisi-stabilita-finanziaria.pdf)
Dalla relazione del Collegio Sindacale, alla pag. 340, si legge che:
«…Nel corso dell’anno il Consiglio di Amministrazione ed il CDD sono stati impegnati ad affrontare, fra i tanti, anche il tema della costituzione di due Veicoli di investimento, finalizzati alla gestione più efficiente e razionale del patrimonio finanziario della Cassa: uno a capitale variabile (SICAV) ed uno a capitale fisso (SICAF).
Dopo una complessa ed attenta attività istruttoria, per la quale la Cassa si è affidata, oltre che al Servizio Contabilità e all’Ufficio Investimenti, alla Consulenza dello Studio Gianni & Origoni, il Comitato dei Delegati ha approvato gli Statuti, ed a seguito di procedura ad evidenza pubblica di rilevanza comunitaria, ex art. 60 del D.lgs. n. 50/2016, è stato selezionato il gestore (Man.Co. di diritto lussemburghese) in Fondaco LUX SA.
Il trasferimento del dossier titoli presente su BNP PARIBAS è terminato entro il 31 dicembre 2024.
In data 20 marzo 2025, sono stati costituiti i due veicoli di investimento e nominati gli organi sociali designati dal Comitato dei Delegati.
Come già sottolineato nella Relazione del Collegio al Consuntivo 2023, e come rimarcato dal Comitato dei Delegati, l’obiettivo di ottimizzare la gestione del portafoglio, attraverso questo nuovo impianto, deve essere perseguito nel rispetto delle policy di investimento fissate dal Comitato stesso e dal CDA della Cassa, cui compete, secondo la legge istitutiva delle Casse Private, la decisione sulle politiche di allocazione delle risorse, finalizzate a concorrere, con la gestione previdenziale, alla tenuta del sistema nel suo orizzonte temporale.
Questo Collegio continua a raccomandare una sempre più tempestiva e dettagliata reportistica, da parte di tutti i rappresentanti della Cassa all’interno degli Advisory Board, affinchè gli organi amministrativi, assembleari e di controllo possano ricevere le informazioni più aggiornate ed esaurienti sugli andamenti delle partecipazioni della Fondazione».
Come ho già scritto nel mio “Aprile 2025, Cassa Forense si rinnova” (https://www.mondoprofessionisti.it/casse-di-previdenza/aprile-2025-cassa-forense-si-rinnova/): Quando Cassa Forense pubblicherà l’elenco degli Advisory board 2023 e 2024 e la composizione dei CdA e dei Collegi Sindacali della SICAV da 3 miliardi e della SICAF da 1 miliardo, sarà possibile vedere la distribuzione delle poltrone che è avvenuta tra chi ha esaurito il mandato. Io ho fatto accesso agli atti ma non ho avuto riscontro alcuno.
Forse che gli iscritti non hanno diritto di conoscere gli Statuti, CdA e Collegio sindacale dei due strumenti di gestione delle loro risorse previdenziali per capire il funzionamento, presente e futuro perché, come sempre accade, è nei commi che si nascondono le sorprese?
Poiché il 28 novembre 2024, il CdA ha dato incarico al prof. De Angelis di redigere il bilancio aggiornato al 31.12.2023, mi sembra opportuno tener conto della diminuzione in atto degli iscritti.
Come ha osservato il Collegio sindacale: “la Fondazione è attenta a rispettare gli obblighi della trasparenza e del relativo codice, deliberato nel novembre 2018, grazie all’introduzione del responsabile per la trasparenza, nonché a fornire agli iscritti, nel proprio sito istituzionale, tutte le informazioni dirette a fare conoscere atti, relazioni ed iniziative dell’ente”.
Ricordo, da ultimo, che i Ministeri vigilanti, con la nota del 27 settembre 2024, con la quale hanno approvato la riforma previdenziale di Cassa Forense, hanno scritto che: “Per effetto dell’introduzione del sistema di calcolo contributivo, si registra una generalizzata riduzione dei livelli di adeguatezza delle prestazioni pensionistiche, decisamente più marcata per gli uomini. Considerato che tra le attribuzioni affidate dalla legge agli enti di previdenza obbligatoria, sussiste l’erogazione di trattamenti previdenziali atti a garantire un tenore di vita adeguato sia rispetto a quello precedente al pensionamento che alle future condizioni di vita, si invita codesta Cassa a dedicare maggiore dettaglio all’analisi dei tassi di sostituzione, sia lordi che netti, ai fini dell’adozione di eventuali politiche da mettere in atto per il miglioramento della prestazioni pensionistiche. Infine, si condivide quanto segnalato dal covigilante Ministero dell’economia che considera opportuna la pubblicazione, sul sito della Cassa, sia delle risultanze attuariali più recenti trasmesse a corredo del provvedimento in esame sia di un’adeguata informativa circa l’importo della futura pensione degli iscritti, secondo diverse ipotesi di sviluppo di carriera.”
Multa paucis!
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