Inarcassa. 1,2 miliardi di crediti contributivi
Audizione e resoconto attività prevenzione insoluto e recupero
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Il bilancio consuntivo di Inarcassa (la Cassa previdenziale degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti) ha chiuso nel 2020 con un totale di crediti lordi contributivi pari a 1,238 miliardi di euro, “dei quali il 78% relativo a crediti scaduti”, e “la restante parte relativa a partite ancora a scadere, quindi, come tali, non esigibili”. È un passaggio dell’audizione che i vertici dell’Ente hanno tenuto oggi nella Commissione parlamentare per il controllo degli Enti di previdenza.
Il dato del 2019 era pari a 1 miliardo e 80 milioni di euro: la crescita registrata tra i due anni, più sostenuta, rispetto a quella del medio periodo, è da ricondurre essenzialmente” ad alcuni interventi, in particolare al posticipo delle scadenze contributive, disposto da Inarcassa in favore degli associati durante l’emergenza pandemica”, è stato riferito, aggiungendo che la Cassa, “nell’ultimo decennio, ha adottato due importanti riforme, una delle quali ha inciso anche sulle aliquote contributive, innalzandole, sia per quanto riguarda la contribuzione soggettiva, sia per quanto riguarda quella integrativa. E, contemporaneamente”, l’Italia è stata “investita dalla crisi dell’edilizia e del settore immobiliare”, con riflessi negativi sui redditi degli associati. Inarcassa ha agito cercando di “prevenire la formazione dell’insoluto”, anche attraverso “iniziative di sostegno della liquidità” di architetti ed ingegneri, agevolando in pagamenti con “strumenti più flessibili” e col recupero del credito con “le leve a sua disposizione, primariamente quella giudiziale” per ottenere l’esecutività degli atti e, dal 2018, anche con la leva stragiudiziale, con convenzione con l’Agenzia delle Entrate “tramite la riscossione a mezzo ruolo esattoriale”. Si è, però, manifestata una “efficacia limitata nel tempo, in quanto dopo il sesto anno dall’inizio dell’attività, il contributo marginale al recupero è praticamente pari allo 0”, e sui ruoli affidati, invece, all’Agenzia delle Entrate-Riscossione ad oggi “è stato registrato un incasso rispettivamente pari al 7% e a 2,3%” nei due anni dalla partenza dell’azione stragiudiziale.
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