Il tasso di sostituzione in Cassa Forense
Il tasso di sostituzione indica la quota di reddito percepita dall’avvocato una volta raggiunta l’età pensionabile.
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Il calcolo è piuttosto semplice e si basa su questa formuletta:
rateo di pensione diviso per il reddito mensile attribuito al professionista volte 100.
Facciamo un esempio per capirci:
Se un avvocato guadagna al mese € 3.000,00 e riceverà una pensione lorda di € 1.800,00 il suo tasso di sostituzione sarà pari al 60%.
Per avere, però, una misura più realistica del potere di acquisto durante la pensione occorre ricavare il tasso di sostituzione netto.
L’aliquota media di tassazione in Italia è pari al 27,43% e quindi da € 1.800,00 di pensione vanno detratti € 493,74 e quindi residuano, come potere di acquisto, € 1.306,26 a cui corrisponde un tasso di sostituzione del 43,542%.
Ora con la recente riforma di Cassa forense, entrata in vigore il 01.01.2025, il tasso di sostituzione si verrà notevolmente abbassando, creando problemi di inadeguatezza della pensione per molti, ma soprattutto per gli iscritti dal 01.01.2025 in poi e cioè per coloro che andranno in pensione con il calcolo contributivo puro.
Ho già “dato i numeri” nel mio “L’ultima riforma è servita più alla Cassa che agli avvocati” del 28.07.2025, leggibile nel seguente link https://www.mondoprofessionisti.it/casse-di-previdenza/lultima-riforma-e-servita-piu-alla-cassa-che-agli-avvocati/
Al recente Congresso giuridico forense di Torino ho sentito preannunciare, sia dalla Presidente di Cassa forense che dal Direttore Generale, interventi così da rispondere agli input già lanciati dai Ministeri vigilanti nella lettera di accompagnamento all’approvazione della riforma.
Gli spazi di intervento, a mio giudizio, sono tre:
– aumentare il livello del contributo soggettivo, così come ha dovuto fare recentemente la Cassa dei geometri ma sarà sostenibile?
– aumentare l’età pensionabile o gli anni di contribuzione;
– implementare il montante contributivo individuale trasferendovi almeno il 60% del contributo integrativo, come ha già fatto la Cassa dei geometri.
Vedremo su quali linee si muoverà il Comitato dei Delegati di Cassa Forense.
Ad oggi la sostenibilità a 50 anni per CF è una chimera!
Interrogata la IA di Google così risponde: “La Cassa Forense non è ritenuta sostenibile nel lungo periodo a 50 anni come richiesto dalla legge, una situazione evidenziata anche da una nota dei Ministeri Vigilanti nel settembre 2024, basata sul bilancio tecnico della Cassa stessa. La legge “Monti-Fornero” del 2011 ha imposto alle casse di previdenza professionali di garantire una sostenibilità a 50 anni, ma per la Cassa Forense questo obiettivo non è ancora stato raggiunto. Le criticità sono legate alla situazione demografica, economica e ai bilanci tecnici che dimostrano un’insostenibilità strutturale.”
È sempre la prof. Elsa Fornero che indica la strada da percorrere: “l’ex ministra ha ricordato che la sicurezza economica di domani nasce dalle scelte di oggi: dall’impegno nello studio, dalla capacità di risparmiare e di pianificare il proprio futuro. «Non bisogna temere la complessità – ha aggiunto – ma imparare a conoscerla, perché solo chi comprende può scegliere davvero». E l’educazione finanziaria, in questo senso, è uno strumento di libertà. Coltivarla fin da giovani significa mettere radici solide per una vita autonoma, consapevole e, soprattutto, più serena.
“La conoscenza dei meccanismi fondamentali dell’economia – oggi più che mai – è essenziale per orientarsi in un mondo sempre più complesso e per fare le scelte giuste, individuali e collettive. Due economiste da tempo impegnate nel diffondere i principi dell’educazione finanziaria ci aiutano a impadronirci di una materia che spesso risulta ostica e oscura. Che cosa devono sapere i giovani per orientarsi nel modo migliore nel mercato del lavoro? Come investire adeguatamente i propri risparmi in un mondo finanziario così incerto? Come costruirsi una discreta sicurezza finanziaria nell’età anziana? Perché disporre di competenze economiche è prezioso più che mai per le donne? Sulla base di quali criteri condivisi si contribuisce alle risorse collettive? Sono alcune delle domande a cui le due economiste cercano di dare risposte, ritagliate sulle esigenze di persone diverse per età, condizione sociale, livello di istruzione.” Mi riferisco a: Conoscere l’economia per scegliere meglio di Fornero e Lo Prete, Laterza 2025.
Il libro bianco 2030 dell’Inps di prossima pubblicazione:
- Suggerisce nuove forme di uscita dal lavoro.
- Propone misure per rafforzare le pensioni più basse.
- Incoraggia gli incentivi per la previdenza integrativa.
- Propone di rivedere come vengono calcolate le pensioni.
- Prevede adeguamenti per tenere conto dell’aumento dell’aspettativa di vita.
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